Al Parlamento europeo: La Cina deve finirla con la Chiesa di stato, segno di regime
L'on. Tajani domani dibatte alla Commissione esteri i 30 anni dei rapporti fra Cina e UE. A tema anche i diritti umani e la libertà religiosa.
Bruxelles (AsiaNews) Le nuove ordinazioni a catena di vescovi, senza l'appoggio del Vaticano sono segno di "una chiesa di Stato" tipica dei regimi e delle dittature": lo ha detto ad AsiaNews l'on. Antonio Tajani, commentando la programmata ordinazione di un vescovo a Wuhu nell'Anhui e quella avvenuta il 30 aprile a Kunming. Entrambe le ordinazioni sono avvenute senza il permesso della Santa Sede. L'on. Tajani, di Forza Italia, del gruppo del Partito Popolare europeo, domani presenterà come relatore-ombra un rapporto sulle relazioni fra Cina ed UE davanti alla Commissione esteri del Parlamento europeo. Il rapporto, stilato in occasione dei 30 anni delle relazioni fra Pechino e l'UE mette sotto esame la situazione economica e lo status dei diritti umani in Cina, compresa la libertà religiosa.
"Queste nuove ordinazioni ha aggiunto l'on Tajani non agevolano il dialogo fra Cina e Vaticano. La Cina non è un nemico, ma come ha accettato di dialogare sull'economia, occorre anche che dialoghi sui diritti umani e sulla libertà religiosa. E come accetta regole economiche partecipando al Wto, così deve accettare alcune regole del Vaticano in materia di fede. Non può volere relazioni diplomatiche con la Santa Sede e poi costruire una Chiesa di stato. Le Chiese di stato esistono solo nei regimi e nelle dittature".