Al Cairo è sciopero generale, mentre l’opposizione vuole un governo di transizione
Mubarak promette riforme, ma la piazza vuole solo che se ne vada. Una ritirata “rispettabile” gli sarebbe stata proposta dal nuovo vicepresidente e dal Ministro della difesa. Obama chiede una “transizione ordinata”, Israele dice che “è interesse dell’Occidente e di tutto il Medio Oriente” mantenere la stabilità dell’Egitto.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – La polizia è tornata a vedersi oggi nelle strade egiziane, da dove venerdì era “scomparsa”, mentre sempre per oggi è stato proclamato lo sciopero generale. Al settimo giorno di protesta, l’obiettivo resta quello di costringere il presidente Hosni Mubarak ad andarsene. Da parte sue il rais, in una dichiarazione letta alla televisione, ha annunciato di aver dato incarico al nuovo primo ministro Ahmad Shafiq di promuovere la democrazia attraverso il dialogo con l’opposizione. Che nel suo insieme, compresi i Fratelli Musulmani, ha delegato a Mohamed ElBaradei il compito di negoziare per un “governo di transizione”. L'ex capo dell'Agenzia dell’Onu per l’energia nucleare, sembra aver avuto successo nell'unificare il fronte della contestazione. “Non torneremo indietro”, ha detto ieri alla folla. “Per l'Egitto – ha aggiunto - si apre una nuova era”.
Una “transizione ordinata per un governo che risponda alle attese degli egiziani” è stata chiesta anche dal presidente americano Barack Obama, che sull’argomento ha chiamato alcuni leader stranieri. Allo stesso Obama e ad alcuni esponenti europei si è rivolto il governo israeliano. Secondo quanto scrive oggi Haaretz, Tel Aviv afferma che è “interesse dell'Occidente” e di “tutto il Medio Oriente mantenere la stabilità del regime in Egitto”. “Occorre di conseguenza mettere un freno alle critiche pubbliche contro il presidente Mubarak”.
Se la preoccupazione israeliana è comune non solo agli occidentali - il re di Giordania e il presidente libico hanno chiamato Mubarak - il destino del presidente egiziano appare del tutto oscuro. Secondo il Sunday Times, l'opposizione egiziana negozierà la transizione non con il presidente, ma con l'esercito che, dicono i manifestanti, “deve scegliere” tra l'Egitto e il rais. La stessa fonte sostiene che il vice presidente, il generale Omar Suleiman, già capo dei servizi segreti, e il ministro della difesa, Mohammed Tantawi, hanno chiesto a Mubarak di dimettersi, prospettandogli una soluzione “rispettabile”.
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