25/11/2011, 00.00
EGITTO
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Al Azhar appoggia i giovani di Piazza Tahrir e invita a difendere i cristiani

Sheikh Shaheen chiede all’esercito di ascoltare le richieste dei giovani. Oltre 1 milione di persone in piazza ad Alessandria e il Cairo. Nominato il nuovo Primo ministro, Kamal Ganzuori che dovrà formare un nuovo governo di unità nazionale. Egli era già Premier sotto Mubarak.
Il Cairo (AsiaNews) – Al- Azhar dà il suo pieno appoggio ai giovani di piazza Tahrir e invita tutti a difendere i cristiani. Nel suo sermone per la preghiera del venerdì, Sheikh Shaheen, leader religioso della più importante università islamica sunnita, ha accusato il Consiglio supremo dei militari (Scaf) di ascoltare solo i politici e non le richieste dei giovani. Conosciuto come “l’imam della rivoluzione”, egli ha chiesto alla Tv di Stato di concedere un canale televisivo ai manifestanti, per poter esprimere e diffondere le loro opinioni. Oggi, oltre 1 milione di persone sono scese in piazza al Cairo ed Alessandria, per chiedere lo scioglimento dello Scaf e il posticipo delle elezioni. Intanto l’esercito ha incaricato Kamal Ganzuori, 78 anni, già primo ministro sotto Mubarak, di formare un nuovo governo di unità nazionale. Ad esso parteciperanno per la prima volta anche membri dei Fratelli Musulmani.

Per Nagui Diamiam, giovane manifestante copto cattolico, l’appoggio di Al – Azhar è una grande notizia. “A tutt’oggi – spiega – l’Università islamica non si era mai espressa in via ufficiale a favore dei manifestanti. Per tutti i giovani, musulmani e cristiani, il messaggio è un segno di stima e un invito ad andare avanti. Esso è in contrasto con la posizione dei Fratelli musulmani, che si sono separati dalle proteste. Il partito islamico è contrario al rinvio delle elezioni e non vuole inimicarsi l’esercito. Per il movimento questa è l’occasione più importante per salire al potere”.

Il giovane sottolinea, che la nomina del Primo ministro e la promessa di un nuovo governo non sono sufficienti. “I militari – afferma – devono andarsene come promesso e posticipare le elezioni. E impossibile votare con il costante rischio di scontri e repressioni”. (S.C.)
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