Al- Azhar e copti insieme contro l'islamizzazione dell'Egitto
Il Cairo (AsiaNews) - "Come durante la rivoluzione dei Gelsomini, cristiani e musulmani sono di nuovo riuniti per il bene del Paese e sono contro l'eccessivo potere degli islamisti". È quanto sottolinea ad AsiaNews p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, sul boicottaggio dell'Assemblea costituente di cristiani copti, università islamica di al-Azhar e partiti laici. Ad accrescere i timori vi è anche la candidatura alle elezioni presidenziali del magnate Khairat el-Shater, membro dei Fratelli musulmani (nella foto).
Oggi, il Sinodo della Chiesa copta ortodossa ha ritirato il suo rappresentante, accusando i movimenti islamici di voler scrivere la costituzione con "un'unica mano", dando un'impronta islamica radicale. Nei giorni scorsi anche il delegato della Corte costituzionale ha rassegnato le sue dimissioni. Questa notte il Consiglio supremo delle forze armate (Scaf) si è riunito per studiare una nuova votazione dell'Assemblea che tenga conto di tutte le parti sociali, politiche e religiose. La maggioranza islamista ha escluso dalla scrittura della nuova costituzione diverse parti importanti della società, fra cui la Chiesa cattolica.
Nominata nelle scorse settimane dal Parlamento, l'Assemblea costituente è composta da 100 membri, 50 giuristi della camera alta e della camera bassa del Parlamento, e 50 figure pubbliche. Essi hanno il compito di scrivere la nuova costituzione egiziana, dopo la caduta del regime di Mubarak. Forti del loro 60% guadagnato alle elezioni, Fratelli musulmani e salafiti hanno sfruttato la maggioranza parlamentare per dominare l'Assemblea e impedire alle forze moderate di influenzare eventuali decisioni impopolari, soprattutto in merito di libertà religiosa e diritti umani.
Il comportamento dei Fratelli musulmani e dei salafiti ha scandalizzato le autorità di al-Azhar. Ahmed al Tayeb, grande imam dell'Università, ha sottolineato che "lo spazio dato ai delegati in Assemblea sminuisce l'importanza di al-Azhar e non rispecchia il ruolo storico dell'ateneo nella società egiziana".
P. Greiche nota che "i Fratelli musulmani stanno mantenendo una finta posizione moderata per mantenere il potere e andare avanti con il loro programma di radicalizzazione del Paese. In questi mesi essi hanno detto solo menzogne". Fino a pochi giorni prima delle votazioni, gli islamisti avevano garantito un'Assemblea fondata sull'intesa nazionale e non sulla maggioranza parlamentare. Oggi, Giustizia e libertà, braccio politico dei Fratelli musulmani, ha annunciato a sorpresa la candidatura alle presidenziali di Khairat el- Shater, tesoriere e organizzatore della campagna elettorale del partito. Dopo la vittoria alle elezioni della Camera alta i leader di Giustizia e Libertà avevano escluso un'eventuale candidatura per non monopolizzare la scena politica.
Khairat el-Shater, uomo d'affari di 62 anni è uno dei principali finanziatori del movimento dei Fratelli musulmani. Egli è stato condannato nel 2007 a sette anni di carcere per aver addestrato studenti dell'università di al-Azhar a compiere attentati. L'esercito lo ha rilasciato nel 2011 dopo la rivoluzione. Tuttavia , secondo alcuni esperti, per potersi candidare, egli ha la necessità di chiedere la grazia per i suoi crimini. El - Shater è il terzo candidato appartenente a una formazione vicina all'islam radicale, dopo Abdel-Monein Abul-Fottouh ex di Giustizia e Libertà espulso per sue ambizioni politiche, e Hazem Salah Abu Ismail, che concorrerà alle elezioni per il partito salafita al- Nour. (S.C.)