Aiea, Teheran ha ‘accelerato’ la produzione di uranio arricchito
Yukiya Amano ha abbandonato il linguaggio cauto per manifestare grande preoccupazione per le crescenti tensioni fra Usa e Iran. Egli invita a trovare “vie per ridurre” l’escalation “mediante il dialogo” e chiede a Teheran di rispettare “gli impegni previsti”. Zardari: fermare la “guerra economica” lanciata dall’America.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Teheran ha dato seguito alle minacce lanciate nelle scorse settimane e ha accelerato la produzione di uranio arricchito. È quanto ha affermato ieri il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), legata all’Onu, abbandonando il consueto linguaggio cauto per manifestare con forza le proprie preoccupazioni sull’escalation in atto nella regione.
Le affermazioni di Yukiya Amano giungono in un contesto di forti tensioni fra Iran e Stati Uniti. All’origine dello scontro, la decisione del presidente Usa Donald Trump nel maggio 2018 di ritirarsi dall’accordo nucleare (Jcpoa) raggiunto a fatica dal predecessore Barack Obama, introducendo le più dure sanzioni della storia.
Nel mirino di Washington, che ha rafforzato la presenza militare nell’area, le esportazioni di petrolio della Repubblica islamica. Teheran ha risposto minacciando una ripresa dell’arricchimento di uranio e ha puntato il dito contro le nazioni europee, cui spetta il compito di salvare ciò che resta dell’accordo nucleare.
“Sì, il dato sulla produzione è in crescita” ha sottolineato il capo dell’Aiea durante una conferenza stampa, confermando un cambio della linea di Teheran che, fino al 20 maggio scorso, aveva sempre rispettato i limiti previsti dall’accordo. Amano non ha però voluto specificare il volume complessivo e l’eventuale raggiungimento della soglia massima prevista dal Jcpoa. Egli ha quindi auspicato che “si possano trovare vie per ridurre la tensione mediante il dialogo. È essenziale - ha concluso - che l’Iran applichi appieno gli impegni previsti”.
Intanto la diplomazia internazionale continua la propria opera per scongiurare una escalation della tensione. Ieri il ministro tedesco degli Esteri Heiko Maas al termine dell’incontro nella capitale iraniana l’omologo Mohammad Javad Zarif ha sottolineato che “la situazione nella regione è assai esplosiva e molto seria”. Egli non ha escluso una deriva “militare” del confronto.
“Questa guerra […] - ha replicato il presidente iraniano Hassan Rouhani - non andrà a beneficio di alcuna nazione, mentre il popolo iraniano iraniano saprà resistere di fronte alle pressioni e a un comportamento da bullo”. Zarif ha quindi aggiunto che Teheran è pronta a collaborare con l’Unione europea (Ue) per salvare ciò che resta dell’accordo, ma perché ciò avvenga è fondamentale “fermare la guerra economica lanciata dall’America”.