Ai lavori forzati il poeta Yusuf Juma, una delle poche voci libere del Paese
Tashkent (AsiaNews/Agenzie) – Cinque anni di lavori forzati per il poeta dissidente Yusuf Juma, “colpevole”, secondo molti, solo di avere criticato nelle sue opere l’oppressione attuata dal presidente Islam Karimov e di sognare la democrazia e lo Stato di diritto. Il gruppo Human Rigths Defernders Iniziative dice che il tribunale di Bukhara ha condannato il poeta per “resistenza all’arresto e aggressione contro funzionari di polizia”, accuse da lui negate.
Yusuf è stato arrestato nel dicembre 2007 dopo avere partecipato a una manifestazione di protesta. Suo figlio, Bobur Yusuf, è stato anche condannato a 3 anni con pena sospesa. Ha ammesso le accuse, anche se il fratello Alisher Yusuf denuncia che Bobur è stato torturato e minacciato che, se non avesse “ammesso” i propri “crimini”, il padre sarebbero stato condannato a 20 anni.
Yusuf Juma, nato nel 1958 a Bukhara, è una delle poche voci critiche in Uzbekistan. Il massacro di Andijan, dove nel maggio 2005 l’esercito ha sparato sulla folla con centinaia di morti, ha ispirato una serie di poesie.
Il 25 luglio 2007 era già stato arrestato il figlio Mashrab, poi rilasciato per mancanza di prove.