Ahmadinejad: gli Usa ci guardino come amici potenziali, non come una minaccia
Le parole “pacifiche” del presidente iraniano sono state dette alla vigilia del suo intervento all’Onu, ma giungono dopo quelle bellicose sulla capacità del suo Paese di respingere qualsiasi attacco e quelle del capo dell’esercito israeliano per il quale, di fronte alla “minaccia” iraniana, “tutte le opzioni sono sul tavolo”.
New York (AsiaNews/Agenzie) - Gli Stati Uniti debbono guardare all’Iran come “un potenziale amico e non come una minaccia”.Alla viglia del suo intervento all’Onu, previsto per oggi, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadnejad lancia un messaggio pacifico a Barack Obama, impegnato sul fronte mediorientale.
Intervistato dall’AP, Ahmadinejad è sembrato voler confermare quelle anticipazioni su un “discorso pacifico” all’Onu, fatte da un suo collaboratore, ma ha riaffermato indisponibilità a trattare la fondamentale questione del progrmma nucleare iraniano. Ha infatti detto che nell'incontro della settimana prossima con i 5+1 (i membri del Consiglio di sicurezza, cioè Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna più la Germania) l'Iran si aspetta una discussione “libera e aperta” sulla questione nucleare, ma non vuole discutere di pressioni per arrestare il programma nucleare iranano che “non ha fini militari”. L'Iran, anzi, proporrà un programma internazionale di disarmo nucleare e per maggiori possibilità di impiego dell'energia nucleare a fini pacifici da parte di altri Paesi. Secondo Ahmandinejad se il presidente Obama farà “grandi cambiamenti” nella politica del suo Paese in Afghanistan, Iraq e in Medio Oriente, troverà nell' Iran un amico.
Le “pacifiche” affermazioni di Ahmadinejad arrivano però all’indomani di quelle belicose pronunciate due giorni fa a Teheran. In occasione di una parata militare (nella foto) che ricorda l’inizio della guerra con l’Iraq, il presidente iraniano ha sostenuto che il suo Paese è pronto a respingere qualsiasi attacco militare. “Nessuna potenza – ha detto – può pensare di lanciare un’aggressione contro l’Iran. Oggi l’Iran ha esperienza e potenza”.
Le parole di Ahmadinejad erano forse dirette al comandante del comandante dell’esercito israeliano, Gabi Ashkenazi, che giusto il giorno prima, parlando alla Radio militare del suo Paese, aveva sostenuto che la via migliore per allontanare la minaccia nucleare iraniana è quella delle sanzioni. “La possibilità che l’Iran divenga una potenza nucleare – aveva detto – è una minaccia non solo per lo Stato di Israele per il Medio Oriente e per il mondo intero”. E, aveva aggiunto, “Israele ha il diritto di difendersi e tutte le opzioni sono sul tavolo”.
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