Agguato maoista nel Chhatisgarh: inviati migliaia di soldati per stanare i colpevoli
New Delhi (AsiaNews/ Agenzie) - L'esercito indiano dà il via a una enorme caccia all'uomo per catturare i ribelli maoisti responsabili dell'attentato avvenuto nel distretto di Bastar nel Chhattisgarh (India occidentale), costato la vita a 24 membri del Congress Party, il partito di Sonia Gandhi, attuale leader della United Progressive Alliance (Upa), e del Premier Manmoham Singh. Secondo i sopravvissuti, sono almeno 200 i miliziani coinvolti nell'attacco al convoglio che trasportava diversi leader politici. Fra le vittime vi sono anche Nandkumar Pate, presidente del Congress del Chhattisgarh, e Mahendra Karma, storico leader locale della coalizione.
Ram Niwas, funzionario di polizia dello Stato del Chhattisgarh, non ha ancora dato dettagli sulle operazioni di ricerca, ma ha dichiarato che "l'esercito sta impiegando migliaia di soldati per dare la caccia ai responsabili". "L'area - afferma - è circondata da colline, fiumi, fitte foreste ed è poco popolata. Trovare il loro covo sarà molto difficile".
I ribelli del movimento Naxalita (Naxalite maoist) hanno compiuto l'agguato lo scorso 25 maggio a Sukma, circa 345 km a sud di Raipur, capitale dello Stato. Il convoglio trasportava almeno 50 fra rappresentanti e leader locali dell'Upa. Essi erano di ritorno da una visita elettorale nelle aree tribali, storica roccaforte dei maoisti. Per fermare la colonna di mezzi, i miliziani hanno bloccato la strada con tronchi d'albero, costringendo i passeggeri a scendere. Una volta in strada essi sono stati investiti da una forte esplosione accompagnata da scariche di mitra. I miliziani si sono dileguati nella foresta poco prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. Secondo gli esperti, l'atto è una sorta di avvertimento per i membri del Congress Party e dell'Upa. Alcuni leader, fra cui lo stesso Karma, erano fra i fondatori delle milizie anti-maoiste accusate in passato di atrocità nei villaggi tribali controllati dai naxaliti.
Ieri, Sonia Gandhi e il Premier Manmoham Singh hanno visitato i sopravvissuti all'attacco e reso omaggio alle vittime.
Il movimento Naxalita è stato fondato nel 1967 a Naxalbari, sobborgo di Calcutta (Bengala occidentale). Nel 2004 due delle principali fazioni si sono fuse e hanno formato il Partito Comunista dell'India (Maoista). A tutt'oggi il movimento estremista di impostazione paramilitare ha circa 30mila combattenti concentrati nel cosiddetto "corridoio rosso" che attraversa tutto il sub-continente indiano dagli Stati al confine con il Nepal fino all'Andhra Pradesh (India meridionale).
12/04/2012