Afghanistan: liberi i 3 ostaggi
Kabul (AsiaNews/Agenzie) - I 3 operatori Onu rapiti in Afghanistan sono stati liberati dopo quasi 4 settimane di prigionia, ponendo fine a quello che è stato il primo rapimento di stranieri in Afghanistan dalla caduta dei talebani nel 2001. Lo hanno reso noto oggi fonti ufficiali dichiarando che i 3 sono in buona salute. Il portavoce Onu, Manoel de Almeida e Silva ha confermato la notizia. Il 28 ottobre scorso, Annetta Flanigan, del nord Irlanda, il filippino Angelito Nayan e Shqipe Habibi del Kosovo, sono stati rapiti da uomini armati non identificati a Kabul, mentre viaggiavano su un mezzo dell'Onu. I 3 hanno lavorato tutti per la commissione elettorale afghana e delle Nazioni Unite, che ha organizzato le presidenziali del 9 ottobre.
Il ministro degli interni afghano, Ali Ahmad Jalali ha detto che i 3 sono stati "abbandonati in una zona di Kabul" intorno alle 6 (ora locale) di questa mattina. Jalali ha dichiarato che ci sono stati contatti con i rapitori, della cui identità non ha voluto parlare; il ministro ha però insistito sul fatto che non c'è stata trattativa e il rilascio è avvenuto senza condizioni. Fonti ufficiali afghane pensano che dietro al rapimento ci sia una banda criminale, che puntava al pagamento di un riscatto. Akbar Agha, leader del "Jaish-e Muslimeen" o "Esercito dei musulmani", che ha rivendicato il rapimento, dichiara, che gli ostaggi sono stati scambiati con 24 prigionieri talebani. L'"Esercito dei musulmani", una fazione dei talebani, aveva chiesto il ritiro del contingente Onu dall'Afghanistan e il rilascio dei detenuti a Guantanamo. "Non posso dire - ha dichiarato il ministro degli interni afgano - che questo gruppo non sia coinvolto nell'accaduto". Ieri, le truppe americane in cerca degli ostaggi hanno fatto irruzione in diversi compound a Kabul e arrestato 12 persone. Non è chiaro se il raid abbia aiutato il rilascio dei 3 operatori.
Un portavoce del presidente filippino Gloria Macapagal Arroyo ha detto che "non c'è stato pagamento di nessun riscatto". "Apprezziamo - ha continuato il portavoce, Silvestre Afable - l'impegno delle Nazioni Unite e del governo afgano". Ha poi confermato che non è avvenuto nessuno scambio di ostaggi.
Almeida e Silva non ha rilasciato dichiarazioni sulle modalità del rilascio. L'ambasciatore americano Zalmay Khalilzad ha definito il rilascio una "sconfitta per i terroristi che volevano esportare in Afghanistan la tecnica dei rapimenti irachena". Egli ha aggiunto che il governo afghano, la gente, l'Onu, la Nato e le forze di coalizione hanno lavorato insieme per il rilascio, mandando un "importante messaggio a coloro che desiderano boicottare la democrazia nel Paese".