Adb e Wwf: a rischio l’ecosistema delle nazioni Asia-Pacifico
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Le nazioni dell'area Asia-Pacifico consumano "molte più risorse" di quante il loro ecosistema sia in grado di produrre e sostenere, minacciando la sopravvivenza di foreste, fiumi e oceani. È quanto emerge da uno studio congiunto, realizzato dagli esperti della Banca asiatica per lo sviluppo (Adb) in collaborazione con il World Wide Fund (Wwf) e pubblicato in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente. In particolare, la ricerca ha voluto focalizzare l'attenzione sulle modalità di conservazioni di quattro grandi ecosistemi di vasta scala, presenti nel continente asiatico; essi sono il Triangolo del corallo - compreso nelle acque antistanti le coste della Papua Nuova Guinea, Isole Salomone, Timor Est, Indonesia, Malaysia e Filippine - la regione del Mekong, le foreste del Borneo e l'Himalaya orientale.
Il ricercatore e ambientalista Bruce Dunn - fra i curatori dello studio intitolato, intitolato Ecological Footprint and Investment in Natural Capital in Asia - sottolinea che il gap fra consumo di risorse naturali e capacità dell'ambiente di riprodursi è in costante aumento. L'esperto di Adb aggiunge che su scala regionale "l'abitante medio utilizza almeno 1,6 ettari di area produttiva, sia essa di terra o mare", ma se si considera la disponibilità effettiva pro-capite, essa si aggira inferiore all'ettaro (meno di 0,9).
Per misurare i cambiamenti nella salute dell'ecosistema nella regione Asia-Pacifico, gli studiosi hanno utilizzato il Living Planet Index (Lpi), un indicatore che valuta l'evoluzione dei vertebrati di tutto il mondo e ne fornisce dati utili sulla presenza, le specie in declino e le popolazioni a rischio. Nella ricerca è emerso che a livello globale l'indice Lpi è diminuito del 28% fra il 1970 e il 2008, mentre per quanto concerne la regione Indo-Pacifica il crollo si attesta attorno al 64%, con un allarme particolare per alcune specie chiave.
A livello di nazioni, nel contesto asiatico fra i maggiori consumatori abbiamo la Cina e l'India, per la progressiva industrializzazione e il numero di abitanti, destinato ad aumentare fino a "centinaia di milioni" di unità "nei prossimi 20 anni". Per gli esperti è vero, da un lato, che "viviamo oltre i nostri bisogni effettivi"; dall'altro, resta imperativo il bisogno di "identificare soluzioni sostenibili" volte a rafforzare la collaborazione fra Stati e governi a livello locale, regionale e internazionale.