13/04/2013, 00.00
INDONESIA
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Aceh: lotte di potere fra indipendentisti dietro le norme ispirate alla Sharia

di Mathias Hariyadi
Le autorità della reggenza di Bireuen vogliono introdurre per legge l’obbligo – per uomini e donne – di indossare un abbigliamento “islamico”. Critiche dalla società civile e resistenze in molte aree della popolazione. Esperto avverte: è in atto uno scontro politico e si vuole “distrarre” l’opinione pubblica.

Jakarta (AsiaNews) - Una nuova proposta di legge, conforme ai "costumi" islamici, è destinata ad alimentare le polemiche nella provincia indonesiana di Aceh, la sola del Paese in cui vige la Sharia. Nella reggenza di Bireuen, le autorità locali vorrebbero introdurre una norma che impone agli abitanti - uomini e donne - di indossare vestiti conformi alla tradizione musulmana. Sebbene la proposta non sia ancora entrata in vigore, la maggioranza della popolazione si è schierata contro leader religiosi, parlamento regionale e autorità che intendono accelerare l'iter di approvazione.

Esperti di politica locale spiegano che la polemica sull'ennesimo tentativo di "islamizzare" l'area è solo un pretesto, per cercare di coprire la lotta di potere fra fazioni diverse e le faide interne all'ex movimento indipendentista (Gerakan Aceh Merdeka, Gam, il Movimento di liberazione di Aceh) ora al potere.

Ridwan Muhammad, presidente del Consiglio legislativo di Bireuen, ha spiegato che la bozza di legge - qanun in lingua locale - è nata dall'osservazione di alcune donne sulla pubblica piazza, vestite in modo non conforme ai precetti islamici che impongono di coprire "tutto" il corpo. Al momento è allo studio una procedura in via preferenziale, per introdurre quanto prima la norma. Restano però le resistenze di una gran parte della popolazione, che non sembra entusiasta all'idea di una nuova limitazione che riguarderà maschi e femmine.

Fra le voci critiche emerge anche l'autorevole opinione del sociologo Teuku Kemal Fasya, nativo di Aceh, secondo cui "le autorità non stanno rendendo un bel servizio alla popolazione". L'esperto e studioso spiega due fenomeni che, emersi di recente, prendono sempre più piede nella reggenza: in primis, le punizioni sulla pubblica piazza per comportamenti considerati contrari alla morale e gli attacchi contro gruppi o singoli che non rispettano i dettami più rigidi e puri della religione.

A questo si aggiunge lo scontro politico fra due diverse fazioni legate alla vecchia leadership indipendentista Gam: la prima è affiliata all'Acehnese Party (Pa), mentre l'altra si riconosce nel National Acehnese Party (Pna). Ed è questo il vero elemento di conflitto nella provincia di Aceh, all'interno del quale si combatte la vera lotta per il potere. "Promuovere leggi ispirate alla Sharia - afferma Fasya - [...] è solo un modo per distrarre l'opinione pubblica dai problemi più urgenti".

Il divieto imposto alle donne del distretto di Lhokseumawe di sedere a cavalcioni sulle moto, e alcune norme su morale e costumi ad Aceh, fra cui il divieto di indossare jeans o minigonne, sono solo alcuni fra i molti esempi di "islamizzazione" della provincia di Aceh. Situata nella zona più occidentale dell'arcipelago indonesiano, nazione musulmana più popolosa al mondo, è anche l'unica in cui vige la Sharia; il rispetto delle regole è inoltre assicurato dalla presenza per le strade della "polizia della morale", un corpo speciale che punisce le violazioni al costume. A testimonianza della crescente tensione interreligiosa, nel recente passato l'area è stata teatro di attacchi e violenze contro le comunità cristiane, che hanno portato alla chiusura di diversi luoghi di culto

 

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