Aceh, terrorista islamico ucciso in un raid della polizia
di Mathias Hariyadi
Enceng Kurnia era in cima alla lista dei ricercati. Egli era il “mentore” di Imam Samudra, uno degli autori della strage di Bali, ed ha intrattenuto legami con un estremista coinvolto nell’attentato all’Ambasciata australiana a Jakarta. Nell’operazione dell’antiterrorismo morti 10 terroristi. Il governo rafforza la sicurezza per la visita ufficiale di Barack Obama.
Jakarta (AsiaNews) – Le autorità indonesiane hanno identificato i nomi di altri due terroristi di primo piano, morti nello scontro a fuoco fra polizia e gruppi combattenti nella provincia di Aceh il 12 marzo scorso. Si tratta di Enceng Kurnia, meglio noto come Jaia o Umar, e Pura Sudarma. Sale quindi a 10 il numero delle vittime del raid della squadra anti-terrorismo, che ha intercettato il gruppo combattente a bordo di un minivan mentre cercava di abbandonare la “zona di guerra” per dirigersi verso Medan, nella provincia di Nord Sumatra.
Enceng Kurnia non è un terrorista “comune”. Egli ha intrattenuto stretti legami con Rios, un estremista coinvolto nell’attentato all’Ambasciata australiana a Jakarta del 9 settembre 2004. Egli ha compiuto l’addestramento prima in Afghanistan, quindi a Mindanao, nel sud delle Filippine. Secondo le forze dell’ordine, Jaia è stato anche il mentore di Imam Samudra, uno dei terroristi implicati nella strage di Bali dell’ottobre 2002, in cui sono morte più di 200 persone.
Il portavoce della polizia Edward Aritonang smentisce l’affiliazione di Jaia alla Jemaah Islamiyah (JI), gruppo terrorista al quale apparteneva Imam Samudra. Pare più probabile, invece, il legame con il gruppo Indonesian Islamic State (NII), la nuova formazione creata in seguito allo smantellamento del movimento separatista islamico Darul Islam (DI).
Si fa sempre più serrata la morsa del governo contro le cellule terroriste islamiche, in particolare nella provincia di Aceh – centro strategico per l’addestramento – e in alcuni punti sensibili della capitale, Jakarta. L’esecutivo ha disposto lo stanziamento di altre 4mila truppe speciali dell’esercito, rafforzando i controlli a pochi giorni dalla visita ufficiale di Barack Obama. Previsto in origine per il 22 marzo, l’arrivo è slittato al 25 perché il presidente Usa intende seguire da vicino l’approvazione della riforma sanitaria, in discussione in questi giorni al Congresso.
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