Accuse reciproche fra Svezia e Israele su traffico di organi e antisemitismo
Crisi diplomatica tra Tel Aviv e Stoccolma per l’ articolo di un giornale scandinavo in cui l’esercito di Tel Aviv è accusato di aver “rastrellato” organi tra i palestinesi uccisi nei Territori.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Crisi diplomatica tra Israele e la Svezia per un articolo apparso sul quotidiano scandinavo Aftonbladet. Il giornale, uno dei principali di Stoccolma, accusa l’esercito di Tel Aviv di aver “rastrellato” organi tra i palestinesi dei Territori.
I fatti riferiti nell’articolo risalirebbero al 1992. I militari del Israel defense force sono accusati di aver rapito giovani palestinesi a cui espiantavano gli organi che poi venivano immessi nel mercato dei trapianti. Secondo al ricostruzione di Aftonbladet, i soldati riportavano i corpi senza vita dei giovani nei loro villaggi di origine dopo alcuni giorni.
L’articolo ha scatenato le reazioni polemiche di diversi membri del governo israeliano che accusano di antisemitismo Aftonbladet. Yuval Steinitz, Ministro delle finanze, ha paragonato il pezzo alle pubblicazioni contro gli ebrei del medioevo. Lo stesso paragone è stato usato da alcuni cittadini israeliani per lanciare una petizione ed una campagna di boicottaggio contro Ikea, simbolo della Svezia nel mondo, che ha un suo negozio a Netanya (nella foto).
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha definito “oltraggioso” l’articolo di Aftonbladet chiedendo al governo di Stoccolma almeno una presa di distanza ufficiale. L’ambasciatore di Stoccolma a Tel Aviv ha definito l’articolo “scioccante e sconvolgente”. Carl Bildt, Ministro degli esteri svedese atteso in Israele tra pochi giorni, ha però affermato che lo Stato non può interferire sulla libertà di stampa del Paese. Tel Aviv ha però già adottato sanzioni nei confronti di Aftonbladet negando l’accredito temporaneo a due inviati. Eli Ishai, ministro dell’interno israeliano, ha inoltre annunciato di voler riconsiderare i permessi di permanenza di tutti i giornalisti svedesi accreditati in Israele.
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