16/06/2006, 00.00
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Accordo di cooperazione militare tra Siria e Iran

Le "minacce" americane sono, per Teheran, "un'operazione psicologica", mentre l'equipaggiamento militare iraniano "è fondato su un strategia e una politica di dissuasione".

Teheran (AsiaNews) – Si fanno più stretti i legami militari tra Iran e Siria, Paesi in questo periodo messi sotto pressione da parte della comunità internazionale e accusati dagli Usa di essere "Stati canaglia", che sostengono il terrorismo.

Ieri, i ministri della Difesa dei due Paesi, l'iraniano Mustafa Mohammad Najar e il siriano Hassan Turkmani, hanno firmato un accordo di cooperazione militare "di fronte alle minacce americane e israeliane". L'accordo, si legge nel comunicato finale, insiste sul "rafforzamento della reciproca cooperazione" e sulla "necessità di preservare la pace e la stabilità della regione", con la "eliminazione di tutte le armi di sterminio di massa". In proposito Najar ha affermato che il suo Paese è pronto a firmare "trattati di non-aggressione" con gli altri Stati della regione.

I due ministri, scrive l'agenzia ufficiale siriana, Sana, "hanno affermato che i punti di vista dei due Paesi sono identici, a proposito dei problemi politici della regione" e che "le minacce contro Siria ed Iran non sono nuove" e che "la nostra politica dipende dalla resistenza e dalla fermezza nei confronti di tali minacce".

In proposito il ministro iraniano, riferendosi alle "minacce" americane, che ha definito "un'operazione psicologica", ha sostenuto che l'equipaggiamento militare iraniano "è fondato su un strategia e una politica di dissuasione". In proposito, il Jerusalem Post, che cita l'Ap, scrive che Najar ha affermato che il suo Paese potrebbe "usare la difesa nucleare". Frase che, però, non compare nei resoconti di altre fonti.

Il ministro iraniano ha comunque esaltato il missile Shahab-3, che ha un raggio di 2.000 chilometri, capace quindi di raggiungere Israele e le basi americane in Medio Oriente.

Quanto a Damasco, "l'Iran considera la sicurezza della Siria come la propria e le proprie capacità di difesa come siriane". Il ministro siriano, nel confermare la solidità di rapporti tra i due Paesi , ha però rifiutato di dare indicazioni su cosa il suo Paese farebbe di fronte ad un attacco israeliano a Teheran.

 

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