Accolti come eroi gli attivisti espulsi da Israele e le salme degli uccisi sulle navi per Gaza
Il vice premier turco accusa Israele di “pirateria”. Migliaia di parenti e amici al grido: “La Turchia è orgogliosa di voi!” e “Abbasso Israele!”. Sette attivisti rimangono in Israele perché feriti. Altri tre – ha Irlanda, Italia e Australia - fermi ancora in prigione. Un’altra nave si appresta ad arrivare a Gaza, con aiuti umanitari. Stati Uniti e Italia spingono Israele ad aprire un’inchiesta indipendente sul raid.
Istanbul (AsiaNews/Agenzie) – Centinaia di attivisti pro-palestinesi deportati da Israele sono giunti stamane in Turchia. In uno degli aerei vi erano anche le nove salme degli uccisi dopo il sanguinoso raid sulle navi che il 31 maggio hanno tentato di forzare il blocco della Striscia di Gaza.
Ad accogliere vi era il vice-premier Bulent Arinc e diversi parlamentari turchi, oltre a migliaia di amici e parenti che li hanno acclamati, gridando: “La Turchia è orgogliosa di voi!” e “Abbasso Israele!”. Altri hanno sventolato bandiere turche e palestinesi al grido di “Allah akbar!”.
Nel suo discorso di benvenuto Arinc ha accusato Israele di “pirateria” e ha applaudito alla ong turca che aveva organizzato la flottiglia per Gaza. Israele accusa la stessa ong di sostenere il terrorismo di Hamas.
Sette aerei in tutto sono partiti da Tel Aviv trasportando 527 attivisti in Turchia e in Grecia. Altri sette attivisti rimangono in Israele per cure, dopo essere rimasti feriti durante il raid.
Il ministero israeliano degli esteri ha dichiarato che tre attivisti rimangono in prigione, senza spiegare i motivi. Essi provengono da Irlanda, Italia e Australia.
Intanto cresce su Israele la pressione internazionale. Ieri a Ginevra il Consiglio Onu per i diritti umani ha votato per una commissione internazionale di inchiesta sul raid contro la “flottiglia della libertà”. A favore hanno votato 32 Paesi; 9 si sono astenuti; 3 – Stati Uniti, Olanda e Italia – hanno votato contro.
Stati Uniti ed Italia vedono bene che sia lo stesso Stato israeliano a lanciare un’inchiesta sull’accaduto, ma secondo fonti in Israele, il premier Netanyahu e Ehud Barak, ministro della difesa, sono contrari.
In questi stessi giorni, un’altra nave, la Rachel Carrie è in viaggio per Gaza, portando aiuti umanitari. La nave è sponsorizzata da due ong dell’Irlanda e della Malaysia. A bordo vi sono il Premio Nobel irlandese Mairead Maguire e l’ex segretario Onu Denis Halliday, oltre a personalità malaysiane.
La nave dovrebbe arrivare a Gaza nel weekend. Gli attivisti della nave si sono detti pronti ad agire in modo non violento e ad ubbidire ai soldati israeliani, accettando anche di essere portati ad Ashdod per scaricare gli aiuti.
La Rachel Carrie avrebbe dovuto far parte della flottiglia assaltata, ma per problemi tecnici ha ritardato di diverse ore la partenza da Cipro.
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