Abusi e violenze, il nuovo “ideale” dei giovani vietnamiti
Hanoi (AsiaNews) – In Vietnam i giovani crescono sempre di più in un clima di violenza fisica e psicologica. Ogni anno oltre 6 milioni di adolescenti sono vittime di abusi o coinvolti in casi di violenza. Detti tradizionali come “se un cavallo sta male gli altri non mangiano l’erba”, o “ama il prossimo tuo come te stesso” non sono più contemplati dalla società.
Uno studio del dipartimento di educazione del governo afferma che i docenti universitari e i professori di scuola fanno carriera grazie a corruzione, minacce e ingiustizie contro i possibili rivali. Gli studenti seguono l’esempio dei maestri e per loro il nuovo scopo non è imparare, ma promuovere se stessi. Secondo l’analisi è normale per i ragazzi tra 5 e 11 anni di età mentire, picchiare e minacciare i compagni di scuola. Il dato cresce nelle scuole superiori dove gli studenti utilizzano armi e oggetti affilati nelle dispute contro i compagni.
L’utilizzo della violenza è sempre più frequente nel Paese e per i giovani è un normale comportamento della società, che ha nel modello economico dello sviluppo ad ogni costo sponsorizzato dal governo i principali promotori.
Di recente i giornali hanno riportato la storia di Hao Anh, ragazzo di 14 anni della provincia Ca Mau, inviato a lavorare in un’azienda agricola, per aiutare la madre da poco abbandonata dal marito. Dopo due anni di duro lavoro il ragazzo è stato picchiato e torturato senza motivo dai proprietari dell’azienda ed è ora invalido al 60% e non si hanno notizie sull’eventuale condanna degli aguzzini.
Altro caso è quello avvenuto in questi giorni nella parrocchia di Con dau, diocesi di Da Nang. Qui polizia e teppisti assoldati dal governo hanno picchiato e arrestato un gruppo di fedeli in protesta contro la lottizzazione del cimitero.