Abbas: pace entro un anno, e il suo governo propone Gerusalemme capitale dei due Stati
Il programma dell’esecutivo di Fayad prevede due Stati entro i confini del 1967 ed una capitale unica. Abbas crede nell’intenzione di Bush di trovare una soluzione di pace prima che finisca il suo mandato, nel 2009. Si è dimesso Dahlan, l’uomo forte di Fatah a Gaza.
Ramallah (AsiaNews/Agenzie) – Due Stati, entro i confini del 1967, in pace tra loro, con Gerusalemme capitale di entrambi e la soluzione del problema dei rifugiati palestinesi sulla base delle risoluzioni delle Nazioni Unite. E’ il programma del nuovo governo palestinese di Salaam Fayad, che viene presentato al Parlamento palestinese.
Due giorni fa, però, il quotidiano israeliano Haaretz aveva sostenuto che il governo Olmert è pronto ad offrire ai palestinesi solo il 90% dei territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, che sarebbero collegate da un tunnel.
Il programma del nuovo governo palestinese – che però Hamas non riconosce - viene illustrato all’indomani delle affermazioni fatte dal presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, che in un’intervista al quotidiano israeliano Maariv ha detto di sperare che la pace con Israele sarà possibile “entro un anno”.
Abbas ha fatto riferimento all’iniziativa annunciata dal presidente americano George W. Bush , che vorrebbe veder realizzato un accordo entro la fine del suo mandato, nel 2009. Bush, secondo Abbas, “è determinato a spingere le parti a trovare un accordo”, “l’ho ascoltato di persona – ha aggiunto – dallo stesso presidente e dal segretario di Stato Rice”. A giudizio del presidente dell’Anp, “dobbiamo trovare la formula finale, la fine della partita, e poi pensare a come realizzarla ed elaborare una scadenza per concretizzarla sul terreno”. “Il tempo – ha concluso – potrebbe essere lungo, ma l’importante per i palestinesi è conoscere fin dall’inizio il risultato finale”.
E’ tutto da vedere, però, come reagirà Hamas, che difficilmente condividerà la linea del presidente Abbas, intenzionato a trovare il modo di andare a nuove elezioni che segnino la sconfitta del movimento islamico. Per intanto, stanno cominciando a saltare le teste di coloro che sono ritenuti responsabili della sconfitta subita a Gaza dalle forze di sicurezza dell’Anp. Si è infatti dimesso Mohammed Dahlan, consigliere per la Sicurezza nazionale e considerato l’uomo forte di Fatah a Gaza. Dovrebbero seguirlo numerosi funzionari ai quali viene imputato di non aver saputo fermare l’attacco armato col quale Hamas ha preso totale possesso della Striscia di Gaza.
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