Abbas e Clinton: bloccare gli insediamenti ebraici in Cisgiordania
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ha messo in chiaro che non è possibile aprire negoziati di pace con Israele se questi non ferma del tutto lo sviluppo degli insediamenti ebraici nella Cisgiordania (West Bank). Abbas è a Washington per incontrare Barak Obama. A dar man forte alla posizione di Abbas viene anche una dura dichiarazione di Hillary Clinton, segretario di Stato Usa, che ieri sera ha dichiarato che Israele deve bloccare gli insediamenti su un territorio che è dei palestinesi e che serve per il loro futuro Stato.
La scorsa settimana, in un dialogo fra il premier israeliano Netanyahu e il presidente Usa, Obama aveva ancora affermato l’importanza di fermare gli insediamenti in Cisgiordania come condizione per la pace nella regione. Israele invece – attraverso esperti e consiglieri militari – vorrebbe bloccare solo quelli “illegali”, permettendo almeno uno “sviluppo naturale di quelli che vi sono già.
La dichiarazione della Clinton non lascia dubbi: “Egli [il presidente Obama] vuole vedere uno stopo agli insediamenti – non qualche insediamento, non gli avamposti, non ad eccezione della ‘crescita naturale’.. Noi pensiamo che sia nel migliore interesse [del processo di pace] cessare l’espansione degli insediamenti”.
Dall’occupazione della West Bank nel 1967 in poi, almeno 500 mila israeliani hanno vivono in più di 100 insediamenti. La maggior parte di essi è voluta dallo stesso governo di Tel Aviv; altre sono “avamposti” illegali. Anche la zona di Gerusalemme est continua a subire occupazioni da parte della comunità israeliana. La roadmap di un piano di pace voluto dagli Usa prevede per Israele il blocco di tutti gli insediamenti e domanda all’Autorità palestinese di fermare ogni attacco di militanti contro Israele.