A Sharm el-Sheikh si cercano le vie per dare sostegno ad Abbas
Israeliani, palestinesi, egiziani e giordani in un difficile vertice che dovrebbe permettere al presidente dell’Anp di guadagnare consensi tra la sua popolazione ed evitare una nuovo ricerca di incontro con Hamas.
Sharm el-Sheikh (AsiaNews/Agenzie) – Il sostegno di Israele e della quasi totalità dei Paesi arabi al presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, all’indomani della spaccatura creatasi tra Hamas e Fatah, è il difficile obiettivo che si pone l’incontro che vede riuniti oggi a Sharm el-Sheikh, israeliani e palestinesi insieme ad egiziani e giordani.
All’immediata vigilia del vertice, Israele fa sapere che prenderà alcuni provvedimenti, soprattutto economici e militari, in favore dell’Anp di Mahmoud Abbas, ma ci sono forti resistenze per concedere quell’abolizione dei posti di blocco in Cisgiordania che sono la prima richiesta del presidente palestinese. Quest’ultimo domanderà la messa in opera di un piano di azioni concrete per far avanzare il processo di pace verso la creazione di uno Stato palestinese e sembra avere l’intenzione di puntare anche alla liberazione di prigionieri di Fatah dalle carceri israeliane, compreso Marwan Barghouti, uno dei leader più autorevoli del movimento palestinese.
Secondo quanto riferisce oggi la stampa israeliana, Olmert offrirà un pacchetto di aiuti che comprende: lo sblocco di milioni di dollari, sembra 350, dei diritti doganali che preleva per i traffici di frontiera dei territori del’Anp; facilitazioni per i permessi degli uomini d’affari palestinesi in Israele; la prosecuzione dell’assistenza umanitaria a Gaza – acqua, elettricità, passaggio di cibo e medicine – e l’apertura del posto di frontiera di Kerem, che collega la Striscia con Israele ed Egitto; il permesso di passaggio di mezzi blindati delle forze di Fatah in Cisgiordania.
All’inizio dei colloqui, non è definito, invece, l’atteggiamento israeliano sulla eliminazione dei posti di blocco, chiesta da Abbas, ed a favore della quale si sarebbe detto anche il presidente statunitense George Bush. Contro tale concessione si sarebbero espressi i vertici della sicurezza israeliana, preoccupati che una maggiore libertà di circolazione permetta il passaggio di attentatori. Ma a favore di un cambiamento di rotta giova la preoccupazione israeliana che la mancanza di successo di Abbas nell’attuale situazione lo spinga a cercare di nuovo un accordo con Hamas. Israele, insomma, si trova in quello che lo stesso primo ministro Ehud Olmert ha definito “un circolo vizioso”. “Dobbiamo – ha aggiunto – trovare una via di mezzo”.
Da parte palestinese, il Jerusalem Post riferisce le parole di un esponente dell’Anp, secondo il quale Abas chiederà la liberazione di centinaia di prigionieri di Fatah, compreso Barghouti, dalle carceri israeliane ed armi per le forze di sicurezza.
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