18/10/2005, 00.00
COREA DEL SUD
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A Seoul una "carta etica" per la tutela degli embrioni

di Theresa Kim Hwa-young

Scienziati sud-coreani hanno approvato un protocollo etico che tutela il rispetto della vita umana nella ricerca sulle cellule staminali embrionali.

Seoul (AsiaNews) - La "Società coreana per la biologia molecolare e cellulare" (Scbmc) ha redatto una "Carta etica per gli studiosi di scienze biologiche" dove vengono fissate alcune linee guida che tutelano gli embrioni umani. Lo ha reso noto ieri Park Sang-chul, direttore della Scbmc e docente all'Università nazionale di Seoul.

"Questa carta etica – ha detto Park – è un insieme di regole che noi scienziati ci siamo dati per garantire il massimo rispetto della vita umana negli studi scientifici. È una semplice dichiarazione, ma è molto significativa. Inoltre abbiamo in programma di concordare nuove linee guida con altri gruppi di scienziati organizzati". 

In Corea è già in vigore una legge a tutela degli embrioni umani, ma questa è la prima volta che gli scienziati di una nazione hanno redatto una carta etica di propria iniziativa.

La Scbmc è la più grande associazione di scienziati della Corea. Conta più di 5000 membri fra cui Hwang Woo-suk pioniere della ricerca sulle cellule staminali.

Le ricerche sulle cellule staminali embrionali sono al centro di dibattiti fra chi le ritiene necessarie per trovare la cura a malattie come lAlzheimer o il Parkinson, e chi, come i cattolici, le ritiene inconcepibili dal punto di vista etico dato che le sperimentazioni sono effettuate sull'embrione, prima forma di vita umana. Gli embrioni umani, ha chiarito il cardinale Kim Sou-hwanin in un'intervista rilasciata il 28 settembre al "Catholic Times", sono a tutti gli effetti vita unica e irripetibile. Egli ha anche sottolineato le problematiche che la ricerca sugli embrioni umani suscita dal punto di vista etico. "Voglio esprimere tutto il mio rispetto e la mia ammirazione per gli scienziati e i medici che fanno ricerche per curare le malattie. – ha dichiarato - In particolare, al dottor Hwang, noto in tutto il mondo. Però non posso approvare i successi del dottor Hwang nel campo della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Molti vescovi della Chiesa cattolica coreana - ha aggiunto - hanno già espresso il loro disappunto su questo tipo di ricerche. Una cosa voglio sottolineare: queste sperimentazioni ledono il chiaro principio della dignità della vita umana".

"Alcune persone – continua il cardinale – considerano l'opinione della Chiesa come in conflitto con la scienza. Non è così. Considerare gli embrioni come vita umana a tutti gli effetti non è un semplice credo religioso ma riguarda i principi etici fondamentali. Credo che il principio base della legge è la difesa dei diritti umani. Se una legge viola il primo e fondamentale diritto, cioè il diritto alla vita, commette un errore irreparabile".

"Se perderemo il senso dei valori e della dignità della vita – conclude - sarà difficile ritrovarlo. Il valore della vita va sempre difeso anche se è invisibile, perchè sostiene la nostra società e ci guida nel percorso giusto".

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