A Kabul una scuola a cielo aperto per sognare (anche sotto i talebani) un futuro migliore
Si chiama Today Child ed è stata fondata dall'attivista 23enne Wazir Khan. Nel distretto di Bagrami, a 17 km dal centro della capitale, tiene lezioni per circa 1.000 bambini e bambine. Con un gruppo di volontari conduce campagne porta a porta per informare le famiglie sull'importanza dell'istruzione, anche nella situazione disperata dell'Afghanistan di oggi.
Kabul (AsiaNews) - La popolazione afghana è stata privata del proprio futuro una volta che i talebani hanno riconquistato il Paese quasi due anni fa. Da allora il 90% della popolazione è piombato nella povertà, la stragrande maggioranza soffre di insicurezza alimentare, e alle bambine e ragazze sono stati negati i loro diritti. Le Nazioni unite stimano che almeno 6 milioni di bambini siano stati privati del diritto all’istruzione con il nuovo anno scolastico. Mentre la comunità internazionale si trova ancora bloccata tra la necessità di inviare aiuti umanitari e il rifiuto di riconoscere come legittimo il governo talebano, c’è qualcuno che sogna di donare ai più piccoli un futuro diverso.
Si chiama Wazir Khan e ha 23 anni. Circa un anno fa ha fondato la Today Child, “una scuola che offre istruzione gratuita nelle aree rurali”, racconta ad AsiaNews. In realtà non si tratta di una scuola vera e propria con il tetto, le aule, i banchi e il materiale scolastico. Wazir tiene le lezioni all’aperto grazie a una lavagna portatile, mentre i bambini, che possono seguire gli insegnamenti per un massimo di due anni, lo ascoltano seduti per terra. E si presentano con qualunque condizione atmosferica, anche quando le temperature scendono sotto gli zero gradi: “Sono desiderosi di imparare e sono felici di avere questa opportunità. Anche i loro genitori lo sono”. I primi posti sono occupati dalle bambine.
Partito con una manciata di studenti, ora ha “1.000 alunni”, continua il giovane insegnante. “Sono originario della provincia di Baghlan, ma vivo a Kabul”, spiega, mentre la scuola è attiva a Batkhak nel distretto di Bagrami della capitale, dove non esistono scuole statali. “Ho iniziato a fare l’attivista da un anno perché non c’erano scuole per ragazze”, spiega. “Vedevo i bambini nelle aree rurali che non avevano l’opportunità di imparare, così ho deciso di lanciarmi nel campo dell’istruzione”.
Con un gruppo di volontari Wazir lavora in due direzioni: da una parte sta tentando costruire un edificio scolastico per i bambini del distretto; dall’altra conduce “campagne porta a porta per trovare i bambini”, dare informazioni alle famiglie su Today Child e “sensibilizzare i genitori sull’uso di droghe e sui diritti dei minori”. Batkhak dista circa 17 chilometri dal centro di Kabul e la maggior parte degli abitanti è dedita all’agricoltura e all’allevamento.
“I volontari”, sottolinea Wazir, “lavorano a titolo completamente gratuito, non sono sostenuti a livello finanziario da nessuna persona o organizzazione”.
La riconquista talebana è ancora vissuta come uno shock dalla popolazione afghana, racconta ancora Wazir. Nonostante una guerra ventennale, i giovani avevano potuto sperimentare la possibilità di andare a scuola liberamente. In un attimo è stato tutto spazzato via, ma Wazir ha deciso di non arrendersi, e con lui nemmeno i suoi alunni. Nella sua scuola c’è spazio anche per i bambini con disabilità, come nel caso di Hamid, 10 anni, che si sposta grazie a una sedia a rotelle. Quando va a lezione si siede in prima fila, vicino alle ragazze e per scrivere alla lavagna si può avvicinare liberamente. Forse, se la sua scuola avesse avuto i banchi, i muri e le rampe di scale tutto ciò non sarebbe stato possibile.
10/07/2019 14:21
09/07/2019 09:14