A Jakarta la 43ma vittima di influenza aviaria
L'arcipelago indonesiano supera il Vietnam e diventa il Paese più colpito al mondo.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) L'Indonesia registra il suo 43mo decesso umano per influenza aviaria: superando il Vietnam, diventa il Paese più colpito al mondo dal letale virus H5N1. A confermare il caso è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Secondo i test locali, di solito accurati, è stata l'influenza dei polli ad uccidere ieri notte un ragazzo di 16 anni a Jakarta.
L'Indonesia ha registrato più morti di qualunque altra regione. In Vietnam, che fino a qualche settimana fa era al primo posto con 42 decessi, quest'anno non si è verificato nessun caso mortale.
L'ultima vittima indonesiana è un giovane di Belasi, periferia di Jakarta. Qui lo scorso 5 agosto era stato ricoverato al centro specializzato in influenza aviaria dell'ospedale Sulianti Saroso, ma le sue condizioni sono precipitate velocemente. Fonti del ministero della Sanità riferiscono che il ragazzo era stato a contatto con polli infetti prima di ammalarsi. Il contagio da volatili è la principale causa dell'influenza aviaria tra gli uomini. Si teme, però, che il virus possa mutare in una forma trasmissibile da uomo a uomo, generando una pandemia che minaccia milioni di vite. Secondo gli esperti dell'Oms, proprio l'Indonesia potrebbe già essere stata teatro di un contagio tra uomini a maggio scorso, quando sono morti 7 membri della stessa famiglia. In quel caso l'H5N1, però, non aveva mostrato particolari mutazioni.
L'Indonesia è da tempo criticata per non adottare misure adeguate a combattere l'epidemia: ad esempio si è mostrata riluttante ad abbattere gli allevamenti di polli infetti, tecnica dimostratasi efficace in altri Paesi. Jakarta si difende spiegando di non avere a disposizione abbastanza denaro per risarcire gli allevatori e chiede 900 milioni di dollari per combattere la malattia nei prossimi tre anni.
Dal 2003 più di 130 persone sono morte per l'influenza dei polli. La maggior parte dei casi mortali interessa il sud-est asiatico, ma il virus ha raggiunto anche Europa, Africa, Asia centrale e meridionale.