A Hong Kong bandite le bandiere tibetane durante le gare di equitazione
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Anche a Hong Kong banditi simboli o manifestazioni che possano nuocere all’immagine della Cina e al normale svolgimento dei Giochi olimpici. Gli organizzatori hanno infatti stabilito che nel teritorio – dove verranno disputate le gare di equitazione – non saranno ammesse bandiere del Tibet, seguendo le normative stabilite da Pechino che bandiscono qualsiasi tipo di propaganda politica in concomitanza con le Olimpiadi.
La restrizione riguarda, nello specifico, l’esposizione di stendardi di nazioni che non hanno alcun atleta ammesso ai giochi: non saranno quindi tollerate dimostrazioni e slogan politici impressi su bandiere, maglie o qualsiasi altro tipo di oggetto. Chi non osserverà le disposizioni, verrà espulso dalle competizioni o dai luoghi nei quali si svolgono.
“Spero che le Olimpiadi siano occasione di divertimento, non un mezzo per rivendicazioni politiche che rovinino il clima di festa” sottolinea John Breen, responsabile per la sicurezza delle gare di equitazione. Gli organizzatori temono che Hong Kong, ex colonia britannica, diventi teatro di manifestazioni di protesta per la relativa libertà che essa offre, soprattutto per i dimostranti che non hanno ottenuto il visto di ingresso in Cina.
Già nello scorso mese di maggio, durante il passaggio della torcia olimpica, il governo locale ha aumentato le misure di sicurezza per sventare qualsiasi tipo di dimostrazioni di attivisti che sostenevano la causa dei monaci tibetani.
Durante le competizioni a Hong Kong gli organizzatori hanno attivato circa 300 agenti interni, che collaboreranno con gli oltre 4000 ufficiali di polizia per il mantenimento dell’ordine e "dell'armonia".