A Ho Chi Minh City si chiede giustizia e si prega “per chi ci perseguita”
di Ngo Quang Kiet
Circa settemila persone ad una veglia nel corso della quale si è espressa comunione con i cattolici di Hanoi, vittime di un duro attacco delle autorità comunali e del Partito comunista. Timori per una annunciata “azione drastica” contro i responsabili della comunità cattolica.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Preghiere “anche per coloro che ci perseguitano”, invito a “lasciare la casa della violazione”, comunione con l’arcivescovo di Hanoi ed i sacerdoti di Thai Ha, bersagli di attacchi sempre più feroci delle autorità cittadine di Hanoi e del Partito comunista. Veglia di preghiera, stanotte, per circa 7mila cattolici a Ho Chi Minh City (nella foto). Una delle più grandi manifestazioni mai viste in città dall’avvento del comunismo, nel 1975.
Attorno alla chiesa dedicata alla Madre del perpetuo soccorso, anche tanti giovani, malgrado una circolare del vicedirettore del Dipartimento scolastico della città, Nguyen Van Ngai, abbia chiesto a tutti gli istituti di “prevenire la partecipazione di cattivi elementi tra gli studenti a manifestazioni antigovernative”. La nota, che ha la data del 24 settembre, raccomanda particolare attenzione per i giorni tra il 24 ed il 28. L’indicazione suscita preoccupazione, in quanto le date coincidono con quelle che, secondo voci, prevederebbero una “azione drastica” delle autorità contro i leader dei cattolici di Hanoi. Timori in tal senso esistono anche all’interno della Conferenza episcopale vietnamita.
La veglia è cominciata alle 19, ma già dalle 18 la zona era piena di gente. Padre Dominique, che ha celebrato la messa, ha invitato “i cattolici vietnamiti a lasciare la casa della violazione per vivere nella casa della pace”. I cattolici, ha detto ancora, dovrebbero “rimuovere pressioni, ira e ostilità per amare e pregare per coloro che ci perseguitano, perché anch’essi sono nostri fratelli e sorelle. Noi viviamo in Gesù”.
In questo contesto, sacerdoti, religiosi e laici hanno pregato per l’arcivescovo di Hanoi, mons. Ngo Quang Kiet, il parroco di Thai Ha, Vu Khoi Phung, i Redentoristi e tutti i sacerdoti e laici della parrocchia. Si è pregato anche per la giustizia, la pace e la verità del Vietnam. Ciò nondimeno, il governo ed i media vietnamiti non hanno ancora capito le attese dei cattolici. Come gli altri cittadini, essi sperano che il Vietnam si sviluppi in economia, cultura, società e stabilità politica. Nei giorni scorsi, giornali e televisione statali hanno disinformato sulle “preghiere per la pace e la giustizia dei laici della parrocchia di Thai Ha”. Il governo pensa che essi contestino le autorità locali. E proprio le autorità locali hanno lasciato che cento picchiatori minacciassero la gente che era andata a pregare. Hanno gridato oscenità contro i religiosi, sputato in faccia ad uno in particolare, saccheggiato la chiesa e gridato nella notte che volevano uccidere padre Phung e l’arcivescovo. I cattolici debbono invece aver giustizia e pace dai responsabili della nazione.
Durante la veglia si sono anche ascoltate per intero le parole dell’arcivescovo di Hanoi, pubblicate in modo manipolato dai giornali. Il cardinale Pham Minh Man, arcivescovo di quella che un tempo si chiamava Saigon e che resta la più grande città del Paese, ha infatti dato disposizione che l’intero testo sia letto durante tutte le messe domenicali.
La gente vuole che il governo metta fine alla campagna di stampa contro i sacerdoti cattolici, i loro fedeli e la Chiesa nel suo insieme e rispetti le sue stesse leggi, consentendo il ritorno dei bei ai legittimi proprietari.
Ha collaborato: J.B. An Dang
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