05/07/2024, 09.25
SRI LANKA
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A Batticaloa, dalla Caritas un mercato comunitario per le donne musulmane

di Melani Manel Perera

Nel villaggio di Iyankerney, nella tormentata provincia orientale, un’iniziativa che attraverso l’agricoltura biologica crea ricchezza e rafforza il senso di comunità. La gratitudine delle 31 donne coinvolte: “Continueremo quest’opera e inviteremo altri a fare lo stesso”.

Batticaloa (Asia News) - Nella provincia orientale dello Sri Lanka la Caritas ha recentemente avviato un'iniziativa per far conoscere il valore dell'agricoltura biologica alle persone, per una economia e un futuro sostenibile, distribuendo anche attrezzature e sementi per la coltivazione. Nell’ambito di questa iniziativa un nuovo mercato comunitario per la generazione di reddito attraverso l’opera delle donne è stato inaugurato il 29 giugno nel villaggio musulmano di Iyankerney, nell'area di Batticaloa, alla presenza di sr. Deepa Fernando, responsabile dell'Unità per la Pace e la Giustizia sostenibile della Caritas Sri Lanka.

“Creare una società sana che non consumi veleni e che sia un punto di forza per tutti per vivere pacificamente insieme è l'ambizione di questo nostro progetto”, ha dichiarato il direttore del Centro per lo sviluppo umano ed economico della Caritas della Provincia Orientale, padre S. L. Jayanixon, durante la cerimonia. Sono 31 le donne musulmane di Iyankerney che stanno beneficiando di questo progetto, avviato a gennaio. Coltivano prodotti come fagioli, melanzane, fagiolini, gombo, arachidi, che sono stati venduti rapidamente al mercato comunitario.

Le donne della comunità hanno espresso la loro gioia per l’iniziativa: "Oggi è un giorno molto felice per noi perché per per la prima volta abbiamo aperto il mercato per vendere il raccolto. I sacerdoti cattolici, i religiosi buddhisti, i dignitari musulmani, i rappresentanti della Caritas sono qui con noi in questa occasione. È una scena molto bella”.

“Per molto tempo abbiamo mangiato cibi velenosi, anche se sembravano belli - ha aggiunto ad AsiaNews Zulfika, una donna musulmana che vive a Eravurpattu -. Ci ammalavamo dopo averli mangiati. Ma grazie all'agricoltura biologica oggi noi e i nostri figli mangiamo verdure fresche e sane, portate dai nostri orti per la vendita. Continueremo questa opera e invitiamo tutti a fare altrettanto”.

Hamzia, un'altra donna musulmana, ha sottolineato che grazie a questo progetto di agricoltura biologica promosso dalla Caritas anche le loro relazioni sono cresciute, come pure il reddito. “Siamo stati fortunati a rafforzare la nostra situazione in un momento di crisi economica - ha spiegato -. Per questo ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto”.

In rappresentanza dei musulmani Kabeer Moulavi ha elogiato gli sforzi compiuti dalla Caritas per la sua comunità. “Anche il Sacro Corano - ha detto - indica che non solo i musulmani, ma tutte le persone dovrebbero mantenere una buona salute consumando alimenti sani”.

“Vi chiediamo di continuare a lavorare insieme nelle vostre coltivazioni, nel mercato e in qualsiasi altra attività – ha detto da parte sua sr. Deepa Fernando -. La Caritas può fornirvi il sostegno finanziario e guidarvi. Ma usare questo risorse in modo pacifico per rafforzare la vostra economia e sviluppare l'unità tra di voi è un compito che dovete svolgere da sole”, ha concluso elogiando l'entusiasmo e l'impegno delle donne musulmane.

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