07/04/2015, 00.00
CINA
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A 10 anni dalla morte, Zhao Ziyang potrà essere sepolto

L’ex Segretario generale del Partito comunista cadde in disgrazia per essersi opposto al massacro degli operai e degli studenti in piazza Tiananmen. Dopo una lunga prigionia è stato condannato ai domiciliari fino alla morte, avvenuta nel gennaio del 2005. Le autorità temono il suo ricordo e reprimono chi cerca di onorarne la memoria. Anche quest’anno per la Festa dei defunti arresti e limitazioni.

Pechino (AsiaNews) – Dopo un’attesa lunga più di 10 anni, la famiglia dell’ex segretario del Partito comunista Zhao Ziyang potrà seppellire le ceneri del politico, caduto in disgrazia per essersi opposto al massacro di piazza Tiananmen. La conferma viene dal genero Wang Zhihua: “Le autorità hanno concesso il permesso di seppellirlo insieme alla moglie [Liang Boqi, morta alla fine del 2013]".

Morto il 17 gennaio 2005 Zhao venne cremato dai familiari, che furono costretti a interrare le ceneri nel giardino della casa di famiglia a Pechino perché “non c’era l’accordo con le autorità” per una regolare tomba. In un primo momento il Partito aveva proposto il cimitero rivoluzionario di Babaoshan, ma la famiglia aveva rifiutato temendo l’impossibilità di potere visitare la tomba.

Il timore del governo e lo stallo sulla sepoltura nascono dalla paura delle autorità di vedere al funerale ufficiale una grande folla, in grado di scatenare agitazioni e proteste sociali: Zhao, innovatore e riformista, aveva infatti “implorato” gli studenti e gli operai riuniti nel centro di Pechino nel 1989 di andarsene prima del massacro, ordinato da Deng Xiaoping. In una fotografia divenuta celebre, e censurata in Cina, lo si vede in lacrime con un megafono in mano mentre parla ai presenti: accanto a lui l’ex premier Wen Jiabao, che poi lo avrebbe rinnegato.

Zhang Lifan, analista politico, sostiene che la decisione di permetterne l’inumazione “non vuol dire che sia pronta una revisione o una riabilitazione dell’ex Segretario generale. I funzionari sono ancora preoccupati dalla possibilità che la tomba di Zhao divenga un luogo di pellegrinaggio”.

Pechino teme i defunti a volte più dei vivi, come dimostra il caso di mons. Cosma Shi Enxiang: l’eroico vescovo non ufficiale sarebbe morto dopo decenni di carcere per la sua fedeltà al Papa, ma le autorità ne nascondono il cadavere per paura.

Allo stesso modo, il governo cerca di frenare le visite devozionali alle tombe “sensibili” soprattutto durante  la festività di Qingming, il "giorno degli antenati", in cui per tradizione si puliscono le tombe dei propri cari defunti come forma di devozione e cura. La festa cade il 4 aprile, e anche quest’anno – come già avvenuto in precedenza – le autorità hanno ordinato arresti e fermi preventivi in tutto il Paese.

Nello Shaanxi la polizia ha bloccato decine di persone, membri di un gruppo anti-corruzione, che volevano celebrare in pubblico il defunto padre del presidente Xi Jinping (noto per la sua morale e per il suo atteggiamento liberale). Allo stesso modo, gli agenti si sono scontrati con un gruppo di circa 100 persone che volevano presentare i propri omaggi a Zhao Ziyang.

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