04/12/2024, 17.12
CINA-ITALIA
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'Noi giovani cinesi e il nostro incontro con il Vangelo'

Da Mindong, Hong Kong e Taiwan fino alla comunità cinese di Milano: le voci della serata promossa da AsiaNews in occasione della festa di san Francesco Saverio. Tra gratitudine alle comunità che oltre ogni difficoltà hanno custodito e trasmesso la fede e nuovi incontri a partire dalle domande di senso in un mondo che cambia.

 

Milano (AsiaNews) - Un "fuoco che arde sotto la cenere". Ravvivato dalle domande dei giovani cinesi di oggi, alle prese con profonde trasformazioni in contesti tra loro anche molto diversi: dalle città della Repubblica popolare cinese a Taiwan, da Hong Kong alle comunità cinesi della diaspora. È stata questa ricchezza di storie a illuminare l’evento “”Giovani e fede nella Grande Cina di oggi”, promosso da AsiaNews al Centro Pime di Milano nella serata del 3 dicembre, festa di san Fancesco Saverio, il grande missionario dell’Oriente che morì sull’isola di Shangchuan, proprio alle porte della Cina che avrebbe voluto raggiungere.

Un momento vissuto in amicizia con la comunità cattolica cinese di Milano, che ha animato la solenne celebrazione eucaristica che ha preceduto l’incontro. Ma è stato soprattutto un momento per guardare a questo grande popolo - oggi alla ribalta per tante questioni geopolitiche, economiche e culturali - con uno sguardo diverso: quello appunto delle vie di incontro delle sue giovani generazioni con il Vangelo di Gesù. Nelle trasformazioni che la Cina sta vivendo le pressioni sociali e culturali sui giovani sono intense, tanto da aver suscitato reazioni come quelle del movimento del Tangping (躺平 “stare sdraiati”), una filosofia che si esprime nel rifiuto delle aspettative convenzionali di successo e produttività, per scegliere uno stile di vita più minimalista e soprattutto libero dai vincoli. Ma è soprattutto dentro le domande di senso dei giovani cinesi che la fede trova un luogo fecondo.

Quella fede custodita per anni in maniera resiliente dalle comunità cattoliche in Cina, anche tra mille difficoltà, e che continuano a essere trasmessa anche oggi alle nuove generazioni nelle famiglie cattoliche. Ma che oggi chiede di aprirsi anche a strade nuove. Lo ha testimoniato nel suo intervento alla serata di Milano Maristella Wheng, giovane consacrata originaria della diocesi di Mindong. “Ho partecipato a molte attività ecclesiali, come catechesi, incontri per giovani e campi estivi giovanili - ha raccontato -. Tutte queste esperienze mi hanno molto formato, ma non avevo mai pensato per me a una vita consacrata. Il mio desiderio era vivere la stessa vita della maggior parte delle persone: studiare, lavorare… Ma dopo un anno di lavoro ho sentito il bisogno di fermarmi: non mi sentivo confusa riguardo al mio futuro, ma avevo bisogno di trovare alcune motivazioni più profonde per vivere meglio la mia vita”.

Attraverso un prete cinese è giunta in Italia nella Comunità di Montetauro, nei pressi di Rimini, per vivere un servizio di volontariato accanto ai bambini cinesi immigrati. “Nella Piccola Famiglia dell’Assunta ho trovato ben più di una semplice scuola cinese, ma una comunità - ha raccontato -. Ho cominciato ancora di più ad approfondire la mia fede in Gesù, capendo che Lui già aveva conosciuto me. E attraverso le sue parole, vivere in modo nuovo l'Eucaristia quotidiana, attraverso una vita quotidiana molto semplice fatta di preghiera e lavoro inserita in una vera comunità di fratelli e sorelle. Ora so che il Signore vuole che lo segua in questa forma di vita da tanti segni che ha lasciato sul mio percorso di questi anni”. Alla domanda su che cosa di questa esperienza vorrebbe potesse arrivare agli amici della sua comunità cattolica di Mindong ha risposto decisa: “L’incontro diretto con la Scrittura che qui ho scoperto - risponde -. È una cosa che in Cina ci manca”.

Yirui Eleonora Weng, 30 anni, cinese di Hangzhou, fino ai 26 anni non aveva invece mai avuto contatti con il cristianesimo. Fino a quando da pianista professionista proprio la musica l’ha portata a Milano. “Durante una lezione di musica sacra al Conservatorio - ha raccontato - mentre suonavo il pianoforte e leggevo lo spartito, mi sono accorta di non comprendere appieno il testo: sentivo dentro di me una sensazione particolare, quasi inspiegabile”.

L’invito di un ex collega italiano a partecipare alla Messa è stato il passo successivo: “È diventato un momento speciale per me. Anche se non essendo cristiana non sapevo ancora bene che cosa fossero, quelle prime Messe hanno acceso in me la voglia di saperne di più sulla fede”. Finché quello stesso ex collega le ha presentato don Francesco Zhao, il cappellano della comunità cinese di Milano: “Mi sono subito sentita accolta - ha ricordato -. Non solo potevo esprimermi in cinese, ma lui capiva anche le difficoltà che incontravo nel conciliare la mia cultura con la nuova fede. Grazie a lui, sono riuscita a comprendere aspetti più profondi del cristianesimo e a sentire che questo percorso poteva davvero far parte della mia vita”. La notte di Pasqua del 2023 nel Duomo di Milano Eleonora ha ricevuto il sacramento del Battesimo: “In quell’istante – ha raccontato - ho compreso che non ero mai stata veramente sola. Dio, in un modo o nell’altro, era sempre stato al mio fianco. La presenza che sentivo accanto a me nei momenti di gioia e un sostegno silenzioso nei periodi più difficili”.

Della fede vissuta in tempi difficili ha parlato, invece, Adelia Lau portando la voce di tanti giovani cattolici di Hong Kong: “Sono cresciuta nella mia parrocchia, con gli altri giovani nel coro, suonando l’organo come tanti - ha raccontato -. Ma per molti di noi tutto è cambiato con il luglio 2020 con la repressione delle manifestazioni e l’entrata in vigore della Legge sulla sicurezza nazionale”. Oggi vive a Milano come centinaia di migliaia di altri suoi coetanei e giovani famiglie che in questi ultimi anni hanno lasciato la metropoli cinese dove non è più ammessa alcuna discussione. E dove -secondo una recente statistica - 1 giovane su 4 tra quelli rimasti vive problemi di stress, ansia e depressione. “È un periodo veramente difficile e confuso per tutti - ha commentato Adelia -. Penso che i giovani abbiano bisogno di una guida per aiutarli a distinguere che cosa è giusto e che cos’è sbagliato, di capire i valori importanti. Hanno bisogno proprio della fede. Quella che permette di continuare ogni giorno in un ambiente difficile e di avere speranza di un futuro ancora incerto”.

Un futuro che parte da relazioni semplici come quelle raccontate nella serata di Milano da don Donato Contuzzi, che per una decina d’anni ha vissuto come sacerdote a Taipei nella missione della Fraternità di San Carlo a Taiwan la cui storia è stata recentemente raccolta nel libro “La Croce e il Dragone”. Un contesto che per molti versi “ha lo stesso volto delle nostre città secolarizzate o del culto del dio denaro”, ha raccontato don Donato. Ma dove - appunto - il Vangelo si trasmette anche attraverso “un sorriso diverso sul volto delle persone o le scelte di una coppia di fronte a un figlio che non arriva”. Piccoli miracoli della fede che lascia il segno anche nel mondo cinese di oggi.

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