Le notizie di oggi: è morto il presidente (post golpe) del Myanmar Myint Swe. Damasco firma accordi di investimenti con Qatar ed Emirati per 14 miliardi di dollari. Indonesia prima nazione del Sud-est asiatico a dispiegare un sistema di difesa missilistico balistico. Modi in Cina dopo oltre sette anni, mentre continua la guerra dei dazi con Trump. Centinaia di lavoratori migranti cambogiani hanno lasciato la Thailandia dopo le tensioni (e gli scontri) sui confini.
L’ex calciatore e segretario del Sogno Georgiano vuole il terzo mandato come sindaco della capitale. Alla festa presente l’oligarca putiniano “vero padrone” del Paese. Gli slogan anti-occidentali e la minaccia di espellere l’ambasciatore Ue. Per le opposizioni la nuova candidatura del sindaco-campione è l’ennesimo “segnale” anti-Bruxelles.
A conclusione dell’udienza del mercoledì il pontefice ha ricordato “l’ottantesimo anniversario del bombardamento atomico”. Al “mondo contemporaneo” segnato da “tensioni e sanguinosi conflitti” l’invito a usare gli strumenti di “giustizia, dialogo, fraternità”. Nella catechesi ha sottolineato come l’amore non è frutto del caso, ma di una scelta consapevole. E l’Eucaristia non si celebra “soltanto sull’altare, ma anche nella quotidianità”.
Una jirga per la pace, composta da capi villaggio e rappresentati dei talebani, ha dato il via a un dialogo tra Islamabad e i Tehreek-i-Taliban Pakistan, che però chiedono il controllo delle aree tribali al confine con l'Afghanistan senza abbandonare il Paese. L’accordo di cessate il fuoco raggiunto finora è limitato e privo di garanzie ufficiali, ma soprattutto resta alta la sfiducia della popolazione locale nei confronti del governo.
Durante un incontro ospitato dalla Conferenza episcopale indonesiana, i rappresentanti delle principali fedi del Paese hanno espresso forte preoccupazione per le violenze e le restrizioni subite dalle minoranze religiose e hanno chiesto la revisione del decreto del 2006 sui luoghi di culto e un intervento deciso delle autorità da parte del governo.
Nell’anno giubilare un gruppo di 12 cattolici promuove la pastorale nelle carceri. “Mission in Prison” vuole dare ai detenuti “speranza e fede che Dio li ama anche nei momenti più bui”. Il progetto guidato da Manuben, egli stesso ex detenuto che vuole “rendere la prigione un luogo di preghiera”.