Yogyakarta, sventata esplosione contro santuario cattolico
Il ritrovamento di queste quattro bombe artigianali è avvenuto quando un cattolico locale, proprietario di una bancarella vicino al santuario, ha trovato suo figlio che giocava con del materiale sospetto: delle bottiglie ripiene di liquido, cavi e detonatori. La bomba non è esplosa solo grazie all’imprudenza dell’uomo, che ha disinnescato da solo l’ordigno. Il capo del villaggio, dopo aver visto la bomba, ha chiamato la polizia e il personale militare, che sono accorsi subito sul luogo.
Mons. Johannes Pujasumarta Pr, arcivescovo di Semarang, ha chiesto al gestore del sito di applicare misure di sicurezza più strette, per evitare eventuali atteggiamenti provocatori da parte di sconosciuti “infiltrati”. E ha dichiarato: “Questa è una sfida seria, bisogna combattere ogni comportamento che può distruggere l’armonia interreligiosa”.
Il generale di brigata Ondang Sutarsa, capo della polizia di Yogyakarta, ha confermato che i materiali ritrovati nei pressi del santuario della Vergine Maria servivano per creare una bomba. Durante la conferenza stampa il generale ha spiegato: “Si tratta di una bomba a esplosione ridotta, ma con altamente infiammabile, dato che il cavo era collegato a bottiglie cariche di benzina”. Sul luogo sono stati rinvenuti anche polvere da sparo e fiammiferi.
Any Pudjiastuti, portavoce della polizia, ha dichiarato: “Ancora non abbiamo indizi concreti su chi siano i responsabili. Ma è molto chiaro che si tratta di gente esperta, dato che i materiali erano ben assemblati”.
Il santuario della Vergine Maria è stato fondato nel 1936, quando p. Harjosuwondo, gesuita della parrocchia di Wedi, il signor Wongsosentono, capo villaggio locale, e Bei Sutopanitro, catechista, hanno deciso di creare un luogo di pellegrinaggio per i cattolici in Prambanan.13/05/2018 05:06
31/03/2021 14:52