Violenze della polizia sui manifestanti antinucleare: due morti e una chiesa profanata
Mumbai (AsiaNews) - Due morti e una chiesa profanata; manifestanti pacifici trattati dalla polizia come criminali; poi aggrediti e insultati, anche su base religiosa, in modo "brutale e ingiustificato". È il quadro dipinto ad AsiaNews da p. X.D. Silvaraj, attivista sociale, sulle violenze esplose ieri a Idinthakari, epicentro delle proteste pacifiche contro l'impianto nucleare di Kudankalam (Tamil Nadu). La prima vittima è Anthony John, pescatore di 44 anni originario del distretto di Tuticurin. L'uomo è morto per un colpo esploso dalla polizia, che aveva aperto il fuoco per disperdere un gruppo di persone. La seconda è una bambina di 6 anni, travolta nella fuga generale. Al momento non v'è traccia dei genitori.
"Le persone - racconta p. Silvaraj - avevano le mani libere, non portavano armi. Erano lì per una protesta nonviolenta. Molti di loro erano donne e bambini, ma la polizia li ha attaccati come fossero criminali. Alcuni agenti hanno insultato i manifestanti per la loro religione [la maggior parte è cattolica, ndr]. Altri si sono introdotti nella chiesa locale: hanno urinato vicino alla statua di Nostra Signora di Lourdes, poi l'hanno scaraventata a terra. Si sono accaniti anche su una piccola statua della Madonna, distruggendola e urinando sui resti".
Come se non bastasse, alcuni poliziotti - spiega il sacerdote - "hanno gettato fango e sabbia nel cibo che le donne stavano cucinando per i manifestanti. Sono entrati nelle case, minacciando e terrorizzando le persone, dicendo che stavano cercando i leader della protesta". La gente, aggiunge p. Silvaraj, "chiede di aprire un'inchiesta giudiziaria sulle atrocità commesse dalla polizia".
Le forze dell'ordine negano ogni coinvolgimento nell'incidente della chiesa. Secondo le autorità, ong straniere fomentano e finanziano le proteste degli attivisti antinucleare. Proprio sulla base di queste accuse, nel febbraio scorso il governo del Tamil Nadu ha congelato i conti bancari di quattro ong, comprese la Tuticurin Diocesan Association e la Tuticurin Multipurpose Social Service Society, guidate da mons. Yvon Ambroise, vescovo di Tuticurin.
Firmato nel 1988 ma avviato solo nel 1997, il progetto dell'impianto nucleare russo di Kudankulam ha subito diversi rinvii, per ritardi nella fornitura di componenti e l'ostruzionismo della gente. L'11 settembre 2011, più di 127 persone del villaggio di Idinthakarai hanno iniziato a digiunare in segno di protesta. Dopo 12 giorni, la gente ha interrotto lo sciopero della fame per le promesse (non mantenute) di J. Jayalitha, chief minister dello Stato, che aveva garantito di fermare il progetto.