15/02/2010, 00.00
FILIPPINE
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Vescovi filippini: preservativo e sesso libero aumentano la diffusione dell’Aids

di Santosh Digal
Per combattere la diffusione dell’Aids il governo filippino ha iniziato la libera distribuzione di preservativi nei quartieri di Manila e altre aree del Paese. La Chiesa condanna l’iniziativa e indica la fedeltà coniugale e l’educazione dei giovani come unica soluzione del problema.

Manila (AsiaNews) –  I vescovi filippini condannano il governo per la libera distribuzione di preservativi nelle aree più povere di Manila e in altre regioni del Paese in nome della lotta contro l’Aids. I prelati invitano le autorità a promuovere tra la popolazione la fedeltà coniugale, l’astinenza e una sessualità responsabile. Mons. Teodoro Bacani, vescovo emerito di Novaliches, afferma: “Questa è una via per prevenire il contagio di Hiv oppure è solo un modo per incoraggiare il sesso libero che invece aumenterà la diffusione del virus Hiv?”. Per il prelato è necessaria l’astinenza dai rapporti sessuali per prevenire il contagio, piuttosto che sponsorizzare i preservativi o altre soluzioni di breve periodo.    

La distribuzione dei condom è iniziata lo scorso 13 febbraio su iniziativa di Eric Tayag, responsabile del Dipartimento di salute ed epidemiologia di Manila. A bordo di furgoni con la scritta “Sei sessualmente attivo?”, i membri del dipartimento hanno distribuito manifesti e preservativi nei quartieri della città, avvertendo la popolazione sui rischi del sesso non protetto. La decisione del governo avviene a pochi giorni dalla sospensione del dibattito sulla legge di salute riproduttiva. Questa sponsorizza da anni l’utilizzo del preservativo quale rimedio contro Aids e aumento demografico.

“Il governo non ha speso nulla per questa iniziativa – afferma Eric Tayag – tutto è stato finanziato da compagnie private e industrie farmaceutiche”. Egli sottolinea che il programma non intende promuovere la contraccezione, ma vuole incoraggiare le coppie ad avere rapporti sessuali protetti.

Per la Chiesa la crescita dei contagi non può essere risolta solo con la distribuzione di preservativi, che spinge invece i giovani ad aumentare i rapporti sessuali. “Questa campagna sminuisce il significato della sessualità umana e dell’amore – afferma p. Melvin Castro segretario della Commissione famiglia e vita della Conferenza episcopale filippina – e merita la condanna di tutta la popolazione”.  

I dati relativi al 2006 del Philippines Population institute mostrano come il 49% dei rapporti sessuali dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non è pianificato e riguarda soprattutto i giovani che non possono accedere alle scuole.  Secondo lo studio i rapporti promiscui sono più diffusi tra gli studenti di istituti che aderiscono a programmi di educazione sessuale.

L’arcivescovo di Manila, card. Gaudencio Rosales dice che il preservativo e il sesso libero non sono la via per prepararsi al futuro, alla ricerca di un partner e alla costruzione di una famiglia. “Dobbiamo ritornare a riscoprire la purezza delle relazioni affettive – afferma il prelato - vivendo i rapporto con lealtà e fedeltà”.       

Da anni Chiesa e organizzazioni pro-life sponsorizzano nelle scuole il Natural Family Program, che mira a diffondere informazioni sui rischi del sesso libero e dell’utilizzo di contraccettivi, e  sponsorizza invece una vita sessuale responsabile e cosciente basata sui valori del cristianesimo. Nel 2009 sono stati registrati nelle Filippine 629 nuovi casi di Aids su 88 milioni di abitanti. Nonostante la tendenza sia in aumento rispetto al 2008,  il Paese conta uno dei più bassi tassi di contagio dell’Asia. In Thailandia, dove Stato  e associazioni internazionali hanno compiuto massicce campagne sull’utilizzo del preservativo, nel 2008 si sono contati 610mila malati  (1% della popolazione) e 31mila decessi. Nello stesso anno le Filippine hanno registrato circa 9 mila infettati (0,1% della popolazione) e 308 decessi.

 

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