27/10/2009, 00.00
INDONESIA
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Ulema musulmani e femministe contro il club della poligamia

di Mathias Hariyadi
Molte autorità musulmane chiedono una fatwa per proibire la diffusione di questa pratica. Secondo i promotori la poligamia avvicina “all’amore di Dio”. Ma secondo le donne è una pratica che umilia le mogli ed è fonte di violenze domestiche e abusi. Suharto era anti-poligamia; Sukarno aveva molte donne.

Jakarta (AsiaNews) – Gruppi di leader musulmani sono furibondi contro un club che promuove la poligamia e chiedono al Consiglio nazionale degli Ulema (Mui) di emettere una fatwa perché venga proibito. Anche le femministe indonesiane si sono scagliate contro il club perché la poligamia “è una violenza contro la donna”.

Il Global Ikhwan Poligamy Club è stato aperto il 18 ottobre scorso a Bandung (West Java) all’interno del Grand Aquila Hotel, con la partecipazione di 150 invitati. Fra gli ospiti vi era la fondatrice del club in Malaysia, Chodijah Binti Am. Lo scopo del club è promuove e diffondere la poligamia. Il tema della serata è stato infatti “Poligamia, una potente soluzione per raggiungere l’amore di Dio”. “Aderendo alla filosofia del club e praticando la poligamia – ha spiegato la Am - , la gente sperimenta l’amore misericordioso di Dio. Quando le mogli non stanno bene, esse pregheranno per chiedere l’aiuto divino. Se una donna è sposata con un poligamo, l’uso di pregare per l’aiuto di Dio sarà continuo”.

Tanta affettata religiosità non convince però i capi musulmani. Kiai Hajj Bunyamin, capo islamico di Bandung, afferma che il club di origine malaysiana è “immorale” perché il suo scopo è di “gonfiare il desiderio carnale fra i maschi”. “Sono del tutto contrario al club”, ha detto. Il capo degli Ulema di West Java, Kiai Hajj Hafidz Usman si domanda “Qual è il beneficio di questo club controverso”; Jujun Junaedi, accademico mette in guardia sull’uso strumentale dell’Islam fatto dal club. “Secondo me – egli dice – il Consiglio degli Ulema dovrebbe bloccarlo”.

Il club della poligamia di Bandung è stato fondato da Mohammed Umar, di nazionalità malaysiana, secondo il quale il club vuole solo “promuovere il valore morale della pratica della poligamia”. Per trovare nuovi iscritti, il club ha aperto un account su Facebook e ha trovato finora 302 nuovi membri; altre 32 famiglie indonesiane hanno l’intenzione di aderire.

I direttori del club sono tre: Mohamad Safiri, Latifah Abd Al Qohar e Andrew Fah Tan. Essi esigono dai nuovi membri solo una condizione: le mogli dei poligami non devono essere più di quattro.

Hedi Muhammad, capo dell’Alleanza musulmana indonesiana del West Java chiede al Consiglio degli Ulema di bandire il club per prevenire possibili conflitti fra mariti e mogli. L’apertura del club ha infatti provocato un’ondata di risentimento e oltraggio fra le donne di Bandung. La direttrice del Women Institute, Elin Rozana, in una conferenza stampa ha dichiarato il suo categorico rifiuto contro il club. “La presenza di questo gruppo – ha detto – non ferisce solo le donne indonesiane, ma produce anche una violenza morale contro le donne”.

Secondo la Rozana, promuovendo la poligami, il club viola i diritti umani di base delle donne. “La poligamia è una delle violenze fra le più diffuse contro le donne. Essa ha sempre creato conflitti fra i membri della famiglia e produce violenze domestiche quali abusi sessuali, attacchi fisici, pressioni psicologiche, ecc.”.

Gli fa eco Abdul Hamim Jauzie, capo della divisione legale dell’Istituto delle donne indonesiane per la giustizia: “la pratica della poligamia – dice – produrrà soltanto un certo numero di storie tristi nelle famiglie: abusi e rapporti tesi fra i membri”. A suo parere la poligamia è contro lo spirito della legge indonesiana n. 7/1984, che ratifica la Convenzione sull’eliminazione della discriminazione contro le donne.

Hegel Tarome, del Woman Group Kalyanamitra, si batte per la chiusura del club. “Ogni matrimonio – ella afferma – deve basarsi sulla filosofia di uno status di uguaglianza fra l’uomo e la donna”.

Secondo la tradizionale legge islamica, i musulmani possono avere fino a 4 mogli. Alcune personalità indonesiane, favorevoli alla poligamia e ricche, affermano che bisognerebbe avere anche più di quattro mogli.

Sotto la presidenza di Suharto (1967-1998) l’Indonesia ha adottato una linea anti-poligamica. Ogni rappresentante del governo e della burocrazia che praticava la poligamia veniva immediatamente licenziato. Per rendere le cose più chiare, Suharto ha varato pure la legge 1/1974 che proibisce ai membri dell’apparato governativo di praticare la poligamia. Secondo gli indonesiani, questa decisa posizione di Suharto gli è stata ispirata dalla moglie, Tien Suharto, una donna di Java, molto tradizionale, che non vedeva alcuna positività nella poligamia, ma solo “dispute familiari e abusi domestici”.

Il primo presidente indonesiano, Sukarno, conosciuto come un megalomane e un cacciatore di donne, ha invece praticato la poligamia.

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