Tsunami in Asia: il bilancio accertato delle vittime supera 168 mila
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) É di almeno 168.373 il bilancio aggiornato delle vittime del terremoto e dello tsunami che ha devastato molte nazioni nell'Oceano Indiano: oggi il ministero indonesiano degli affari sociali ha accresciuto di 5 mila il numero dei morti.
L'Indonesia rimane il paese più colpito dal sisma del 26 dicembre, con 115.229 morti registrate e 12.132 persone disperse.
Il bilancio è cresciuto anche per la Thailandia con 5.321 morti; il ministero degli interni ha confermato pure che il numero dei dispersi è sceso a 3170. Secondo rappresentanti del ministero dei disastri, fra i morti, 1732 sono thai; 2173 sono stranieri; 1416 di nazionalità sconosciuta.
Il governo dello Sri Lanka conferma che il numero ufficiale dei morti rimane a 30.920; il numero dei dispersi è di 6.034.
Nella vicina India, il numero ufficiale dei morti rimane 10.672, mentre i dispersi sono 5.711. Si teme che essi siano ormai morti.
In Myanmar il primo ministro Soe Win afferma che il numero delle vittime è di 59; l'Onu invece stima a 90 i morti per lo tsunami. Ma fonti non ufficiali affermano che il reale bilancio delle vittime è di alcune centinaia, a cui vanno aggiunti migliaia di feriti.
Nelle Maldive il governo conferma che vi sono stati 82 morti e altri 26 sono ancora dispersi. In Malaysia, secondo dati della polizia, si sono avuti 68 morti, la maggior parte a Penang; in Bangladesh sono registrati due morti.
L'onda anomala ha colpito anche le coste orientali dell'Africa: in Somalia sono stati dichiarati 298 morti per lo tsunami; in Tanzania 10; in Kenya uno.
Secondo istituti geologici statunitensi, il terremoto prodottosi a ovest dell'isola di Sumatra aveva magnitudo 9.0 della scala Richter, il più potente terremoto degli ultimi 40 anni.