Thailandia: le riflessioni di una religiosa buddista presente ad Assisi 2011
di Weena Kowitwanij
Mae Che Sansanee Sathirasuta, una religiosa buddista thailandese presente ad Assisi 2011 ha pubblicato le riflessioni sue e di altri partecipanti su un settimanale nazionale.
Bangkok (AsiaNews) –Mae Che Sansanee Sathirasuta, direttrice del Centro Sathira-Dhammasthan, condivide le sue riflessioni su come costruire una pace “sostenibile” dopo aver partecipato all’incontro di Assisi, presieduto da Benedetto XVI il 27 ottobre scorso. La religiosa ha citato alcuni brani di discorsi pronunciati in quell’occasione pubblicandoli sul settimanale “Udomsarn”. La prima citazione è di Benedetto XVI: “La volontà di essere liberi fu alla fine più forte della paura di fronte alla violenza che non aveva più alcuna copertura spirituale. Siamo riconoscenti per questa vittoria della libertà, che fu soprattutto anche una vittoria della pace. E bisogna aggiungere che in questo contesto si trattava non solamente, e forse neppure primariamente, della libertà di credere, ma anche di essa. Per questo possiamo collegare tutto ciò in qualche modo anche con la preghiera per la pace”. Il Dio in cui i cristiani credono è il Creatore e il Padre di tutti, - ha detto la religiosa, citandop le parole di Benedetto XVI – e per questo tutte le persone sono fratelli e sorelle, di una sola famiglia. "Per noi la croce di Cristo è il segno del Dio che ha messo la sua forza nella compassione e nell’amore. Il suo nome è ‘Dio di amore e pace’", ha affermato Benedetto XVI.
Il Papa ha poi aggiunto: “Voglio assicurarvi che la Chiesa cattolica non mancherà nella sua battaglia contro la violenza, nel suo impegno per la pace nel mondo. Siamo animati dal desiderio comune di essere’pellegrini di verità, pellegrini di pace’. La violenza non deve accadere di nuovo, Né la guerra né la violenza dovranno accadere di nuovo. In nome di Dio, che ogni religione sia di aiuto nel promuovere la giustizia, la pace, il perdono, la vita e l’amore in questo mondo”.
Il presidente emerito dell’associazione degli Ulama (Nabdlatul Ulama,Nu), Kyai Haji Hasyim Muzadi, ha commentato: “Dovremmo non porre le differenze di ogni religione come ragione di controversia, ma dovremmo invece sottolineare le somiglianze fra le religioni, che conducono alla solidarietà, alla giustizia, e all’elevazione della spiritualità dell’umanità, unirsi per portare pace al mondo”.
Phraphrommolee, abate della prima sezione del tempio Pitchayatkaramworawiharn è stato scelto dal Consiglio supremo del Thai Sanga come capo delegazione per la squadra buddista che ha partecipato all’evento di Assisi. Ha commentato: “Desidero fare tutto ciò che posso affinché i nostri fratelli e sorelle nel nostro tempo possano avere speranza nella giustizia e nella pace”.
Sansanee Sathirasuta ha espresso così le sue personali sensazioni: “Durante il viaggio, ho visto leader di tutte le religioni scambiarsi opinioni. Ciascuno sembrava deciso a portare pace al mondo. Ma le buone intenzioni non sono sufficienti. Dobbiamo imparare a vivere insieme in armonia, fra persone di fedi diverse, senza essere troppo fieri di noi stessi. Non dobbiamo dividerci in base a razza, classe o lingua. Non dobbiamo dare fastidio a nessuno. Non dobbiamo odiare nessuno. Dobbiamo rispettare gli altri con umiltà ed essere pronti a imparare l’amicizia e la dignità, che porteranno alla vera libertà. Sono sicura che il meeting di Assisi aprirà un sentiero per tutti coloro che vi hanno partecipato, e in particolare per quelli che vi si sono recati dalla Thailandia, per dare grande valore al dialogo fra i fedeli di fedi diverse. Invitati a condividere ciò in cui crediamo con gli altri, lo faremo senza pregiudizi o sospetti, con lo scopo comune di portare pace a questo mondo”.
Mae Che Sansanee Sathirasuta è la fondatrice e la direttrice del Centro Sathira-Dhammasthan, un istituto noto popolarmente come “una comunità di apprendimento a vivere in pace insieme”, specialmente per bambini, donne e religiosi. Ella considera i giovani come preziosi, “semi di spiritualità”. Mae Che sottolinea il ricordo di Phrapanyanuntapikku, un monaco scomparso che ha dedicato la sua vita a promuovere una riforma sulla via della proclamazione del buddismo, e che ha benedetto il Centro nel suo giorno di apertura ricordando che “il Dharma, l’insegnamento del Buddha è importante per le nostre vite; una vita sul sentiero del Dharma è una vita perfetta, senza Dharma è una vita carente”.
Il Papa ha poi aggiunto: “Voglio assicurarvi che la Chiesa cattolica non mancherà nella sua battaglia contro la violenza, nel suo impegno per la pace nel mondo. Siamo animati dal desiderio comune di essere’pellegrini di verità, pellegrini di pace’. La violenza non deve accadere di nuovo, Né la guerra né la violenza dovranno accadere di nuovo. In nome di Dio, che ogni religione sia di aiuto nel promuovere la giustizia, la pace, il perdono, la vita e l’amore in questo mondo”.
Il presidente emerito dell’associazione degli Ulama (Nabdlatul Ulama,Nu), Kyai Haji Hasyim Muzadi, ha commentato: “Dovremmo non porre le differenze di ogni religione come ragione di controversia, ma dovremmo invece sottolineare le somiglianze fra le religioni, che conducono alla solidarietà, alla giustizia, e all’elevazione della spiritualità dell’umanità, unirsi per portare pace al mondo”.
Phraphrommolee, abate della prima sezione del tempio Pitchayatkaramworawiharn è stato scelto dal Consiglio supremo del Thai Sanga come capo delegazione per la squadra buddista che ha partecipato all’evento di Assisi. Ha commentato: “Desidero fare tutto ciò che posso affinché i nostri fratelli e sorelle nel nostro tempo possano avere speranza nella giustizia e nella pace”.
Sansanee Sathirasuta ha espresso così le sue personali sensazioni: “Durante il viaggio, ho visto leader di tutte le religioni scambiarsi opinioni. Ciascuno sembrava deciso a portare pace al mondo. Ma le buone intenzioni non sono sufficienti. Dobbiamo imparare a vivere insieme in armonia, fra persone di fedi diverse, senza essere troppo fieri di noi stessi. Non dobbiamo dividerci in base a razza, classe o lingua. Non dobbiamo dare fastidio a nessuno. Non dobbiamo odiare nessuno. Dobbiamo rispettare gli altri con umiltà ed essere pronti a imparare l’amicizia e la dignità, che porteranno alla vera libertà. Sono sicura che il meeting di Assisi aprirà un sentiero per tutti coloro che vi hanno partecipato, e in particolare per quelli che vi si sono recati dalla Thailandia, per dare grande valore al dialogo fra i fedeli di fedi diverse. Invitati a condividere ciò in cui crediamo con gli altri, lo faremo senza pregiudizi o sospetti, con lo scopo comune di portare pace a questo mondo”.
Mae Che Sansanee Sathirasuta è la fondatrice e la direttrice del Centro Sathira-Dhammasthan, un istituto noto popolarmente come “una comunità di apprendimento a vivere in pace insieme”, specialmente per bambini, donne e religiosi. Ella considera i giovani come preziosi, “semi di spiritualità”. Mae Che sottolinea il ricordo di Phrapanyanuntapikku, un monaco scomparso che ha dedicato la sua vita a promuovere una riforma sulla via della proclamazione del buddismo, e che ha benedetto il Centro nel suo giorno di apertura ricordando che “il Dharma, l’insegnamento del Buddha è importante per le nostre vite; una vita sul sentiero del Dharma è una vita perfetta, senza Dharma è una vita carente”.
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