Si dimette il Primo ministro del Nepal
Kathmandu (AsiaNews) – Dopo 13 mesi di governo Madhav Kumar Nepal, Primo ministro e leader del Partito Comunista del Nepal (Unificato Marxista-Leninista) dà le dimissioni. Ad annunciarlo è lo stesso premier che in un comunicato televisivo trasmesso ieri ha detto di abbandonare la propria carica per non lasciare il Paese ”ostaggio dell’indecisione”. La scelta è stata accolta con gioia dall’opposizione maoista, che dal 2009 chiede le dimissioni di Nepal e blocca il Paese con scioperi e manifestazioni.
Nei 25 minuti di diretta televisiva, il Primo ministro ha affermato:"Mi dimetto perché non voglio mantenere il paese in stallo e in una condizione di incertezza." Egli ha criticato l’opposizione maoista (Unified Communist Party of Nepal-Maoist UCPN-M) indicandola come principale ostacolo al suo mandato. "Il governo – ha continuato – non ha potuto scrivere la nuova costituzione e portare a termine il processo di pace a causa degli ostacoli creati dal partito di opposizione". Il Primo ministro ha ammesso di aver più volte chiesto ai maoisti di trovare una via appropriata per uscire dalla crisi, creando un consenso tra i partiti, ma tutte le proposte sono state rifiutate.
Madhav Kumar Nepal è salito al potere il 28 maggio 2009, per sostituire il precedente Primo ministro e leader maoista Prachanda. Questi si era dimesso il 4 maggio dopo il rifiuto del presidente Ram Baran Yadav di reintegrare gli ex guerriglieri maoisti nell’esercito. Il nuovo governo di coalizione guidato da Nepal ha il sostegno dei 22 partiti del parlamento, ma non quello dei maoisti. Gli ex guerriglieri, forti della maggioranza dei seggi, boicottano tutte le iniziative del governo, portando più volte il Paese sull’orlo della guerra civile.
Intanto resta incerto il futuro del Paese. Nei prossimi giorni i principali partiti del parlamento si riuniranno per comprendere come affrontare la crisi e valutare la nomina di un nuovo governo di coalizione con il consenso del partito maoista.