10/12/2008, 00.00
INDONESIA
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Scontri nelle Molucche: bruciate 45 case ed una chiesa

di Mathias Hariyadi
Le violenze nate da un gruppo di musulmani che accusava di blasfemia un insegnante. L’intervento della polizia in assetto antisommossa ha ristabilito la normalità, ma la tensione rimane alta: chiusi negozi e uffici.
Jakarta (AsiaNews) – A fuoco 45 abitazioni, una chiesa ed il municipio della città di Masohi, capoluogo dell’isola di Seram nell’arcipelago indonesiano delle Molucche. Un gruppo di 500 musulmani ha seminato panico e distruzioni nella mattina del 9 dicembre, scatenando scontri con la polizia e la locale comunità cristiana.
 
La scintilla delle violenze sarebbero i presunti insulti che un insegnante di scuola elementare avrebbe rivolto ad alcuni suoi studenti irridendone la fede islamica. La notizia ha scatenato la reazione della rappresentanza locale dell’Indonesian Ulema Council (Mui) che ha guidato un gruppo di 500 persone davanti al Central Maluku Education Agency, dove si sarebbe svolto il fatto. Per più di un'ora i manifestanti hanno protestato, accusando l’insegnante di blasfemia e chiedendone le dimissioni
 
In seguito il gruppo ha marciato verso il quartier generale della polizia, poco distante dalla scuola. Alla notizia che il capo delle forze dell’ordine era fuori città, la maggior parte dei dimostranti hanno abbandonato la manifestazione mentre un gruppo ha iniziato a fronteggiarsi con alcuni membri della polizia. Ne è scaturito uno scontro che si è allargato al distretto di Letwaru, coinvolgendo cristiani e musulmani e causando il ferimento di cinque persone.
 
Durante le violenze oltre alle case e alla chiesa sono stati incendiati anche alcuni veicoli pubblici parcheggiati sulla strada. Solo l’intervento della polizia in assetto antisommossa ha permesso il ristabilimento della normalità, ma la tensione rimane alta.
 
La notizia dei fatti di Masohi ha fatto il giro dell’isola di Seram riportando alla mente gli scontri tra musulmani e cristiani nella cosiddetta "guerra delle Molucche" che nel periodo 1999-2002 ha causato migliaia di morti. La polizia è in stato di allerta mentre uffici e negozi sono rimasti chiusi in via precauzionale. Le forze dell'ordine hanno individuato i responsabili degli scontri e l’insegnante è attualmente sotto la custodia della polizia.
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