06/06/2012, 00.00
PAKISTAN - AFGHANISTAN
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Raid Usa uccide al-Libi, il n. 2 di al Qaeda

Secondo gli esperti Abu Yahya al-Libi, 49enne libico, possedeva “credenziali religiose” e qualità da “combattente” da renderlo un leader. La morte durante un attacco dei droni nell’area tribale pakistana al confine con l’Afghanistan. Per la rete internazionale del terrore è una perdita “irreparabile”.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Per gli esperti di terrorismo statunitensi, l'uccisione avvenuta ieri di Abu Yahya al-Libi è il più duro colpo inflitto ad al Qaeda, a tredici mesi di distanza dalla morte di Osama bin Laden. Il combattente estremista di origine libica - come rivela il nome - è stato assassinato ieri durante un raid di un drone della Cia in Pakistan, nell'area tribale confinante con l'Afghanistan. Egli era il numero due nella successione gerarchica della rete internazionale jihadista, subito dietro lo sceicco e medico egiziano Ayman al-Zawahiri (60 anni), ma la sua influenza e il suo prestigio superavano la mera classificazione numerica. Al-Libi era molto amato e rispettato dalla base combattente e possedeva quelle che gli analisti definiscono "credenziali religiose", assenti in altri leader, per svolgere un ruolo di "ispiratore" ideologico del conflitto e del messaggio terrorista mondiale.

Jarret Brachman, esperto di terrorismo alla North Dakota State University, ha sottolineato all'agenzia Afp che "la morte di Abu Yahya al-Libi è un colpo devastante alla leadership di al Qaeda", così grave da essere definita "irreparabile". Lo studioso aggiunge che non resta nessuno all'interno della rete internazionale del terrore che possiede "la combinazione" di elementi fondamentali quali "credenziali accademiche, carisma personale e la capacità di orientare e guidare gli affiliati" a livello "regionale e globale".

Il terrorista, 49 anni circa, ha mosso i primi passi all'interno del movimento combattente in Libia. Egli ha studiato a lungo il Corano e la legge islamica in Mauritania, prima di trasferirsi in Afghanistan. Egli sarebbe ossessionato dai principi di "ortodossia religiosa e purezza", ma è anche un abile oratore ed un esperto di computer e mezzi di comunicazione, tanto da aver diffuso più di un videomessaggio negli anni. Catturato nel 2002 dai pakistani, è stato rinchiuso dagli statunitensi nel carcere di Bagram (nord di Kabul) dal quale è riuscito a fuggire nel 2005; il gesto gli è valso rispetto, ammirazione e seguito all'interno del movimento terrorista internazionale.

L'attacco dei droni americani, che ha portato alla sua uccisione, è avvenuto ieri mattina presto a Hassu Khel, piccolo villaggio a sud di Mir Ali, nel North Waziristan, area tribale lungo il confine con l'Afghanistan e roccaforte di combattenti ed estremisti. Durante il raid sono morte dalle 14 alle 16 persone ed è per questo considerato il più sanguinoso nella zona dal novembre 2011.

La linea di successione di al Qaeda è di difficile interpretazione; in ogni caso per gli esperti Usa è un colpo durissimo al movimento, perché nessun leader di seconda fascia possiede il suo carisma e la sua preparazione. Va però aggiunto che al Qaeda è una rete internazionale, costituita da molte cellule affiliate fra loro, che vanno dal Pakistan alle Filippine, all'Indonesia, ma che - spesso - agiscono in maniera autonoma e indipendente secondo le direttive del capo locale.

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