24/04/2009, 00.00
COREA – RUSSIA
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Pyongyang contraria a nuovi colloqui a sei sul nucleare

di Theresa Kim Hwa-young
Senza esito il tentativo di mediazione del russo Lavrov, in missione diplomatica nella penisola coreana. Il regime nord-coreano intende proseguire il programma nucleare e chiede maggiori “benefici” dal complesso industriale di Kaesong. Analista internazionale avverte che è finita l’epoca delle “relazioni speciali” fra le due Coree.
Seoul (AsiaNews) – La Corea del Nord conferma la decisione di abbandonare i colloqui a sei sul nucleare. Lo ha comunicato il Ministro degli esteri nord-coreano all’omologo russo Sergei Lavrov. Pyongyang chiede inoltre un nuovo vertice con Seoul per discutere il futuro del complesso intercoreano di Kaeseong, dal quale intende ottenere maggiori “benefici” economici.
 
In una due giorni di vertice, il capo della diplomazia russa ha incontrato il numero due del regime comunista Kim Yong-nam e il Ministro degli esteri Pak Ui-chun. Il viaggio di Lavrov nella penisola coreana – in serata è atteso a Seoul – intende rimettere in moto la diplomazia dopo il lancio del missile nord-coreano lo scorso 5 aprile. La scorsa settimana Pyongyang ha deciso di abbandonare il tavolo dei negoziati a sei sul nucleare e la riapertura del reattore nucleare di Yongbyon, in risposta alla minaccia di “nuove sanzioni” dal Consiglio di sicurezza Onu.
 
La Corea del Nord chiede inoltre “nuovi negoziati” con il Sud per rivedere il contratto di utilizzo dei terreni e gli “speciali benefici” concessi alle aziende sud-coreane che operano nel complesso industriale di Kaesong. Fra le agevolazioni, concordate durante lo storico vertice inter-coreano del 2000, vi sono “compensi minimi” per i lavoratori nord-coreani e l’esenzione per 10 anni del pagamento della tassa per l’utilizzo dei terreni.
 
Pyongyang minaccia “misure severe” se le richieste non verranno accolte. “Le compagnie sud-coreane guadagnano centinaia di milioni di dollari – si legge in un comunicato – mentre noi riceviamo solo 30 milioni di dollari per i compensi ai lavoratori”. La popolazione nord-coreana continua a patire fame, stenti, mentre il regime usa i fondi a disposizione per sviluppare il programma missilistico e finanziare l’esercito, uno dei più numerosi al mondo in rapporto alla popolazione.
 
Il presidente sud-coreano Lee Myung-bak, fin dalla sua elezione nel febbraio 2008, ha sempre sottolineato di condizionare gli aiuti al Nord alla interruzione del programma nucleare. Secondo Koh Yu-hwan, esperto di Nord Corea e docente alla Dongguk University, è finita l’epoca della “fratellanza” e delle “relazioni speciali” fra i due Paesi.
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