19/07/2007, 00.00
CAMBOGIA
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Progetto Onu per salvare i rari delfini del Mekong

Un progetto Onu intende salvaguardare una specie a rischio estinzione e incentivare il turismo nell’area. Oggi i pescatori della zona sopravvivono con meno di 50 centesimi al giorno.

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Salvare i delfini d’acqua dolce del Mekong, esemplari rarissimi e a rischio estinzione, e riqualificare la zona per promuovere un flusso turistico che dia nuovo vigore all’economia della popolazione locale, che ancora oggi sopravvive con meno di 50 centesimi di dollaro al giorno. E’ l’obiettivo di un progetto elaborato da un team delle Nazioni Unite che intende convertire un tratto lungo 200 km del fiume Mekong in una zona protetta per l’eco-turismo. “I delfini sono un patrimonio nazionale a rischio che dobbiamo assolutamente proteggere. Sono la seconda attrazione del Paese, dopo Angkor Wat” (tempio khmer, situato nel sito archeologico di Angkor, nei pressi della città di Siem Reap, ndr), sottolinea Thok Sokhum, responsabile dell’Ufficio del Turismo cambogiano.

Secondo il WWF, ad oggi tra gli 80 e i 100 esemplari di delfini lottano per la sopravvivenza all’interno di 9 vasche dislocate al confine fra Cambogia e Laos, vicino alla città di Kratie; da tempo gli animalisti hanno lanciato il grido d’allarme per una specie tanto rara, quanto a rischio estinzione, e per raggiungere l’obiettivo è essenziale aumentare il livello di benessere e l’economia della popolazione locale, tuttora in stato di indigenza.

Per questo il World Tourism Organisation dell’Onu è alla ricerca di aree in cui creare nuove infrastrutture e promuovere attività commerciali che garantiscano fonti di guadagno alternative per i pescatori della zona. Essi hanno visto ridurre le loro attività di pesca, unica fonte di sostentamento finora, a causa dell’attività di pattugliamento del fiume mirata alla salvaguardia dei delfini: un controllo teso a scongiurare pratiche illegali di cattura quali l’uso della dinamite, le scariche elettriche o il cianuro, che rischiano di compromettere il delicato ecosistema di quel tratto di fiume.

Il progetto, sostenuto dal governo cambogiano in collaborazione con le Nazioni Unite e l’agenzia olandese per lo sviluppo (SNV) è suddiviso in due fasi: la prima comprende la riqualificazione dell’area urbana di Kratie, che dovrebbe diventare il crocevia per i turisti diretti nelle zone a nord-est del Paese, magnifiche ma ancora poco conosciute. Il passo successivo sarà il lancio del Mekong Discovery Trail (percorso alla scoperta del Mekong), che includerà piste ciclabili e altre attività eco-compatibili che favoriranno sia l’economia locale che l’equilibrio eco-ambientale. Negli ultimi anni il flusso turistico internazionale nella zona è cresciuto del 20% e nel 2007 supererà la quota di 2 milioni.

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