Nuovo attacco contro i cristiani in Malaysia: il nono in quattro giorni
Non si placano le violenze legate alla diatriba sull’uso della parola Allah. Oggi colpita una chiesa nello stato centrale di Negeri Sembilan. Ieri altri quattro assalti contro chiese e scuole cristiane. Nonostante le violenze, i fedeli hanno partecipato in massa alle funzioni della domenica.
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Nuovo attacco contro un edificio cristiano in Malaysia: oggi è stato colpito il tempio di Sidang Injil Borneo, situato nello stato centrale di Negeri Sembilan. Ieri altri quattro luoghi di culto o istituti religiosi erano finiti nel mirino dei fondamentalisti. Dall’8 gennaio scorso sono nove gli edifici cristiani assaltati. Le violenze sarebbero una risposta contro la decisione dell'Alta Corte che il 31 dicembre scorso ha autorizzato il settimanale cattolico Herald a utilizzare la parola “Allah” nell’edizione in lingua malay.
Il reverendo Eddy Marson Yasir, della chiesa di Sidang Injil Borneo, riferisce di essere stato chiamato da un fedele “che ha visto la porta della chiesa incendiata”. “C’era del fumo – aggiunge – ma siamo stati fortunati, le fiamme non si sono propagate”.
Fonti della polizia confermano altri quattro attacchi, contro luoghi di culti cristiani, avvenuti ieri. Gli assalitori hanno lanciato bombe Molotov contro una chiesa e una scuola gestita da religiosi nello stato di Perak; colpita anche una chiesa a Sarawak, nell’isola del Borneo; una quarta chiesa, nel sud del Paese, è stata imbrattata con vernice nera.
Nonostante le violenze, i cristiani ieri hanno voluto partecipare come d’abitudine alle funzioni domenicali. Circa 1000 fedeli hanno ascoltato la messa alla chiesa cattolica dell’Assunzione di Kuala Lumpur, uno degli edifici attaccati l’8 gennaio scorso. P. Phillis Muthu ha chiesto ai fedeli di essere pazienti. “Non vogliamo incolpare – afferma il parroco – nessun abitante, quartiere o religione. Siamo una comunità pacifica e siamo qui per offrire le nostre preghiere per la nazione. Il sacerdote ha ammesso di essere “spaventato per gli incidenti”, ma aggiunge: “la vita deve andare avanti”.
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