Navi Pillay in Sri Lanka, per esaminare le violazioni dei diritti umani
Colombo (AsiaNews) - "Non sono qui per criticare, ma per presentare alcune preoccupazioni riguardo alle violazioni dei diritti umani": così Navaneetham Pillay, Alto commissario per i Diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc), ha parlato ai giornalisti che l'hanno accolta al suo arrivo in Sri Lanka. La Pillay è in visita ufficiale nel Paese (25-30 agosto), dove ha in programma diversi incontri. Su tutti, quello con il presidente Mahinda Rajapaksa, ma membri della società civile sperano possa recarsi in quei luoghi dove la situazione dei diritti umani è ancora critica.
La visita dell'Alto commissario Onu era nell'aria da oltre un anno, ma solo di recente ha trovato conferma. Uno dei punti fondamentali che molti attivisti sperano venga affrontato è quello relativo alle raccomandazioni della Lessons Learnt and Reconciliation Commission (Llrc), la commissione speciale voluta dal presidente per indagare le fasi finali della guerra civile.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, negli ultimi mesi del conflitto (2009) le forze armate avrebbero compiuto gravi crimini di guerra, tra cui l'assassinio di più di 40mila civili in bombardamenti militari ed esecuzioni a sangue freddo. Per questo motivo, il 21 marzo scorso l'Unhrc ha votato una seconda risoluzione contro il Paese.
L'auspicio di buona parte della popolazione, spiega l'avvocato e attivista Nimalka Fernando, "è che la signora Pillay visiti i luoghi in cui i diritti umani sono stati violati in modo terribile". Tra questi, il villaggio di Mullikulam e quello di Weliweriya, sede di recenti violenze. Lo stesso Alto commissario ha dichiarato di voler visitare i luoghi "caldi" del Paese: "Adesso sono qui per affrontare la situazione dei diritti umani, e parlo sia al governo che alla popolazione tamil. Sto anche progettando di girare il Paese il più possibile. E quando tornerò, presenterò il quadro dello Sri Lanka al Consiglio per i diritti umani".