Mumbai, 101 morti, continuano gli scontri fra esercito e terroristi
Mumbai (AsiaNews/Agenzie) – Scontri a fuoco fra truppe di sicurezza e terroristi continuano nei due alberghi di lusso – il Taj Mahal e l’Oberoi – dopo una notte in cui almeno 10 punti della metropoli hanno subito violenti attacchi con armi automatiche e granate.
Gruppi armati hanno anche assaltato case private, prendendo in ostaggio un rabbino e la sua famiglia. Il bilancio dei morti è salito a 101. Fra essi si contano anche almeno 6 stranieri. Fra essi un italiano e un giapponese. I feriti sono oltre 300 ma il loro numero cresce via via che diviene più chiaro quanto è successo la notte scorsa.
Almeno 4 terroristi sono asserragliati nei due hotel a 5 stelle, dove sono intrappolati fra i 40 e i 50 ospiti. Secondo la polizia circa 12 armati hanno assaltato il Taj hotel ieri sera. Cinque sono stati uccisi nella notte e uno arrestato. L’esercito sta tentando di entrare anche nell’hotel Oberoi, dove un altro gruppo di terroristi ha preso con sé degli ostaggi, forse fra i turisti stranieri. Verso mezzogiorno l'esercito ha liberato la situazione al Taj Mahal.
Fra gli obbiettivi degli attacchi coordinati lanciati ieri sera, vi sono la maggiore stazione ferroviaria, l’aeroporto locale, ospedali e alcuni ristoranti frequentati da turisti.
Testimoni oculari dicono che i terroristi, persone sui 20-25 anni, hanno cercato persone con passaporto britannico e statunitense. Questo potrebbe aprire all’ipotesi che i gruppi siano legati ad Al Qaeda.
Il presidente della Federazione ebraica dell’India, Jonathan Salomon, ha dichiarato che un rabbino con la sua famiglia è stato preso ostaggio da un gruppo armato che ha assalito la Chabad house nella zona sud della città.
Un gruppo sconosciuto, i Mujaheddin del Deccan, ha rivendicato tutti gli attacchi. Finora gli esperti di terrorismo conoscevano i Mujhaeddin dell’India, che in passato hanno già rivendicato altri attacchi nel Paese. Stamane, parlando dall’interno dell’hotel Oberoi, un uomo che dice di chiamarsi Sahadullah ha detto alla televisione che essi appartengono a un gruppo islamico indiano che vuole la fine della persecuzione dei musulmani in India: “Vogliamo – ha detto - che tutti i mujaheddin arrestati siano liberati; dopo lasceremo liberi la gente [in ostaggio]”.
Il governo – sotto pressioni e critiche per la mancanza di sicurezza – ha definito gli attacchi “una guerra contro la nazione”. Almeno 11 poliziotti sono sttai uccisi negli scontri di stanotte. Fra essi anche il capo dei gruppi speciali anti-terrorismo, Hemant Karkare.
Panico e paura sono diffusi nella metropoli. Il governo ha consigliato agli abitanti di stare in casa. Scuole, università e uffici del governo sono chiusi, come anche la Borsa. I mezzi di trasporto pubblici sono regolari, ma non vi sono le folle come al solito. Solo 3 voli internazionali sono stati cancellati, mentre continuano tutti i voli interni.