Mohammed Morsi, dei Fratelli musulmani, vince le elezioni presidenziali in Egitto
Il Cairo (AsiaNews/ Agenzie) - Mohammed Morsi, leader del partito Giustizia e Libertà (Fratelli musulmani) vince le prime elezioni presidenziali dell'era post-Mubarak. Secondo i dati ufficiali, pubblicati oggi pomeriggio dalla commissione elettorale, egli avrebbe battuto lo sfidante Ahmed Shafiq, ex Premier del regime e favorito dai militari, con il 51,3% delle preferenze.
Decine di migliaia di sostenitori dei Fratelli musulmani e salafiti affollano da questa mattina le principali piazze del Paese, fra tutte piazza Tahrir, luogo simbolo della rivoluzione dei Gelsomini. Subito dopo l'annuncio della vittoria, la folla ha gridato "Allahu Akbar" (Dio è grande) e altri canti islamisti, che hanno ormai sostituito gli slogan a favore della democrazia, diritti umani e Stato laico cantati dai giovani protagonisti della Primavera araba. Circa 2mila sostenitori di Ahmed Shafik si sono radunati invece nel distretto di Nasr City (il Cairo) contestando il risultati del voto. Per evitare scontri fra islamisti e sostenitori di Ahmed Shafiq l'esercito ha schierato migliaia di soldati, annunciando che imporrà il coprifuoco in caso di tensioni.
In un comunicato il neo eletto presidente ha annunciato che formerà un governo inclusivo di tutte le componenti della società egiziana e ha fatto appello a tutti gli egiziani, musulmani e cristiani, a partecipare alla costruzione del nuovo Egitto. Per rassicurare la minoranza copta cristiana, Morsi ha promesso di non voler trasformare il Paese in una teocrazia e di voler rispettare i diritti delle altre religioni, pur riservando all'Islam una parte centrale del governo.
Morsi, 60 anni, ha studiato ingegneria negli Stati Uniti. Per la sua appartenenza al movimento islamista egli ha trascorso diversi anni in carcere durante i primi anni del governo Mubarak. Dopo la caduta del regime, Morsy ha collaborato a fondare il partito Giustizia e Libertà, espressione politica del movimento islamista vincitore delle elezioni parlamentari, annullate di recente, con oltre il 50% dei voti. Egli ha sostituito nella corsa alla presidenza egiziana Kairat al-Shater, archittetto della campagna elettorale dei Fratelli musulmani a cui è stato impedito di candidarsi perché ex detenuto.
I risultati delle votazioni presidenziali dovevano già essere comunicati lo scorso 22 giugno, ma la Commissione elettorale ha preferito attendere a causa del clima di tensione fra islamisti ed esercito, dopo l'annullamento delle elezioni parlamentari anch'esse vinte dagli islamisti. Temendo una nuova vittoria dei Fratelli musulmani, lo scorso 17 giugno - poche ore prima della chiusura dei seggi elettorali - l'esercito ha varato un emendamento che riduce i poteri del presidente e dà ai militari il facoltà di nominare una nuova Assemblea costituente, gestire i finanziamenti esteri e indire nuove elezioni parlamentari.