Maltempo a Pechino, cresce il numero dei morti; il governo accresce la propaganda
Pechino (AsiaNews) - Mentre sale il numero delle vittime della disastrosa alluvione che ha colpito Pechino, l'unico organismo governativo che sembra aver funzionato per rispondere alla tragedia è il Dipartimento della propaganda e della censura. Anche se il governo non conferma, con la scoperta di altri 10 corpi nel distretto di Fangshan i morti a Pechino salgono a 47. E se la pioggia sembra voler dare un poco di tregua alla capitale, i media nazionali addossano tutta la colpa al sindaco "dimissionato" della capitale e al suo vice, che ieri hanno abbandonato in disgrazia i propri compiti.
Nel Quotidiano del Popolo appare oggi in grande evidenza un forum che titola "La pioggia torna su Pechino. Siete pronti?". Le risposte sono in totale 7, e quella più provocatoria recita: "Se piove è meglio stare a casa". Nel frattempo Weibo - il "Facebook cinese", sempre più punto di raccolta del malumore popolare - sembra essere oscurato per "motivi tecnici". I media di Stato, invece, fin dal primo giorno hanno ricevuto l'ordine di non parlare dei problemi di Pechino, del sistema fognario antiquato, del numero dei morti.
Un lungo articolo sul Global Times racconta invece le edificanti iniziative popolari intraprese dai pechinesi per dare conforto agli sfollati. La storia tratteggia singoli imprenditori e proprietari di negozi che hanno messo a disposizione luoghi sicuri, alimenti e altri generi di prima necessità ai concittadini: nessun accenno alle operazioni di soccorso e al piano di recupero messo in piedi da Guo Jinlong, l'ex sindaco, che si sono dimostrati del tutto inadeguati.
Per adesso il meteo sembra voler dare almeno un giorno di tregua alla capitale. Ma la pioggia sta cadendo su quasi tutto il nord del Paese, e gli argini del fiume Yangtze sono a rischio per più di 600 chilometri. La situazione è peggiorata con la diga delle Tre gole, enorme bacino idroelettrico che non permette alle acque di defluire in maniera normale.