La polizia di Hong Kong pone le condizioni per restituire la Dea della democrazia
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Il governo di Hong Kong sta discutendo con gli attivisti democratici il rilascio delle due statue della Dea della democrazia, confiscate prima della marcia commemorativa del 30 maggio in ricordo della strage di piazza Tiananmen. La marcia era organizzata dall’Alleanza a sostegno del Movimento patriottico in Cina (v.: Cattolici di Hong Kong e il card. Zen chiedono la verità sul massacro di Tiananmen).
Ieri sera, un portavoce del governo ha reso noto che ci sarà la consegna delle statue solo “se verranno seguite le istanze della polizia”. Il Ministero del tempo libero e dei beni culturali chiede all’Alleanza che la sicurezza di qualunque oggetto che superi l’1,7 metri di altezza venga garantita da ingegneri ufficiali. Le statue confiscate sono alte diversi metri.
Gli attivisti dell’Alleanza non sembrano disposti a scendere a patti. Lee Cheuk-yan, vice-presidente del movimento, minaccia di “circondare la stazione di polizia di North Point il 3 giugno alla 6 di sera” se non avverrà l’immediato rilascio delle icone del 4 giugno. Intanto, per sfidare la polizia, la scorsa notte l’alleanza ha esposto in Times Square un dipinto della statua alto quattro metri e mezzo, mentre gli attivisti hanno inscenato una protesta indossando vestiti come la Dea della democrazia.
La Dea della democrazia era una statua in polistirolo e cartapesta alta dieci metri, eretta in piazza Tiananmen e distrutta dopo il massacro del 1989. Copie della statua sono state usate spesso nelle commemorazioni del 4 giugno svoltesi ad Hong Kong. Gli attivisti vogliono che le statue ritornino in mano loro per essere esposte alla veglia che si terrà al Victoria Park.
21/05/2018 12:38
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