La polemica sui quattro fiumi investe la Chiesa in Corea del Sud
Il Progetto, sostenuto dal governo di Lee Myung-bak, prevede una serie di iniziative e scavi nei pressi dei quattro principali corsi d’acqua del Paese. Secondo i critici, il piano mette a rischio le risorse d’acqua potabile e l’equilibrio ecologico del Sudcorea.
In risposta alle osservazioni dell’arcivescovo, alcuni sacerdoti hanno rilasciato una dichiarazione intitolata “Una preghiera e un appello da sacerdoti preoccupati per i tempi” durante una conferenza stampa tenutasi al Centro di educazione francescano di Jeong-dong, un quartiere di Seoul, il 13 dicembre scorso. Nella nota si legge “Il cardinale Cheong dovrebbe essere ritenuto responsabile per il caos sociale e le divisioni interne della nostra Chiesa, risultato di un’interpretazione che è contraria all’esplicita e concreta presa di posizione dell’intero collegio dei vescovi – e conclude – noi speriamo che il cardinale dimostri la sua onestà scegliendo di dimettersi dal suo incarico”.
P. Ham Sei-ung, sacerdote dell’arcidiocesi di Seoul presente alla conferenza, ha spiegato che “il significato della richiesta di quei sacerdoti è che egli rinunci in maniera autonoma all’incarico di arcivescovo di Seoul”. E ha aggiunto: “Oltretutto, il cardinal Cheong ha già superato di quattro anni l’età in cui un arcivescovo dovrebbe lasciare il suo incarico, e con le sue dichiarazioni ha riconosciuto di non appartenere più alla comunità ecclesiale. Per questo spero che scelga di ritirarsi dalla carica di arcivescovo”.
La richiesta di questo gruppo di sacerdoti sembra essere l’esplosione di un malcontento accumulatosi negli anni. Il card. Cheong è stato eletto arcivescovo di Seoul nel 1998, portando con sé un’ondata di forte conservatorismo. Nello stesso anno ha proibito all’Associazione per la giustizia dei sacerdoti cattolici (Cpaj) di organizzare incontri di preghiera nella cattedrale di Mieong-dong. Dal 2007 ha mandato in anno sabbatico, per tre anni consecutivi, p. Jeon Jong-hoon, rappresentante del Cpaj che aveva aiutato l’avvocato Kim Yong-cheol nella rivelazione dei fondi neri della Samsung. Dopo questa mossa, osservatori nel mondo religioso hanno visto nell’operato del prelato il tentativo di sradicare la volontà di partecipazione sociale nei sacerdoti.
P. Matthias Hur Young-yup, dell’arcidiocesi di Seoul, parlando a nome di Cheong ha dichiarato in un’intervista radiofonica alla Pbc: “Cheong non si è espresso apertamente d’accordo con il Progetto di recupero dei quattro fiumi, né si è schierato con il governo”.