La Lega Araba chiede a Damasco di fermare l’uccisione di civili
Un “messaggio urgente” del Comitato ministeriale. Ma i massacri continuano: venerdì ci sono state 44 vittime, secondo fonti dell’opposizione, che chiede una no-fly zone. Si parla di una forza armata anti-regime: l’affermazione trova sostegno nelle notizie sull’attacco ad alcuni checkpoint, costati la vita a 17 soldati.
Beirut (AsiaNews) – La Lega araba ha inviato un “messaggio urgente” al presidente siriano Bashar al-Assad nel quale “esprime ripulsa per la continua uccisione di civili in Siria ed esprime la speranza che il governo siriano voglia prendere le misure necessarie per proteggerli”.
Il messaggio del Comitato ministeriale della Lega araba – del quale le fonti ufficiali di Damasco non danno notizia - giunge all’indomani dell’ennesima strage di civili, avvenuta venerdì scorso, e costata, secondo fonti dell’opposizione, 44 vittime e alla vigilia dell’incontro, che dovrebbe avvenire oggi in Qatar – ma ci sono forti dubbi - tra i ministri della Lega araba e inviati del governo siriano.
“Syrian Revolutioin 2011”, una delle fonti dell’opposizione chiede invece “protezione internazionale e una no-fly zone, come quella imposta dalle Nazioni Unite in Libia, che ha portato alla caduta di Gheddafi.
Dalla Turchia arriva invece la notizia che un colonnello dell’esercito siriano ivi rifugiatosi, Riad al-Asaad, sostiene di aver creato una forza armata, chiamata Syrian Free Army, che si oppone alla sicurezza governativa. Esistenza, consistenza e armamento di tale gruppo non sono confermati, ma si infittiscono le notizie di attacchi armati contro l’esercito e la polizia. L’agenzia ufficiale SANA parla di uomini della sicurezza uccisi nei dintorni di al-Qosour, mentre il Syrian Observatory for Human Rights riferisce di 17 soldati caduti in scontri a Homs. Sarebbero le vittime di un attacco portato da disertori contro due checkpoint.
Il messaggio del Comitato ministeriale della Lega araba – del quale le fonti ufficiali di Damasco non danno notizia - giunge all’indomani dell’ennesima strage di civili, avvenuta venerdì scorso, e costata, secondo fonti dell’opposizione, 44 vittime e alla vigilia dell’incontro, che dovrebbe avvenire oggi in Qatar – ma ci sono forti dubbi - tra i ministri della Lega araba e inviati del governo siriano.
“Syrian Revolutioin 2011”, una delle fonti dell’opposizione chiede invece “protezione internazionale e una no-fly zone, come quella imposta dalle Nazioni Unite in Libia, che ha portato alla caduta di Gheddafi.
Dalla Turchia arriva invece la notizia che un colonnello dell’esercito siriano ivi rifugiatosi, Riad al-Asaad, sostiene di aver creato una forza armata, chiamata Syrian Free Army, che si oppone alla sicurezza governativa. Esistenza, consistenza e armamento di tale gruppo non sono confermati, ma si infittiscono le notizie di attacchi armati contro l’esercito e la polizia. L’agenzia ufficiale SANA parla di uomini della sicurezza uccisi nei dintorni di al-Qosour, mentre il Syrian Observatory for Human Rights riferisce di 17 soldati caduti in scontri a Homs. Sarebbero le vittime di un attacco portato da disertori contro due checkpoint.
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