La Cina, con la legge del figlio unico, ha ucciso 400 milioni di bambini. Ora basta
Washington (AsiaNews) - Fra poche ore sfileranno per le strade della capitale americana oltre 500mila persone per cercare di fermare l'aborto. Si tratta dell'annuale Marcia per la vita, la 40ma da quando è stato istituito il primo movimento pro-life negli Usa, durante la quale si tengono veglie di preghiera e momenti di approfondimento sulla vita e sulle minacce che subisce in tutto il mondo. Quest'anno il Riconoscimento nazionale pro-life, il premio assegnato dagli organizzatori, va a Reggie Littlejohn che con la sua organizzazione - la Women's Rights Without Frontiers - combatte contro gli aborti forzati e le sterilizzazioni in Cina. Di seguito il testo del discorso che sarà pronunciato questa sera (ora italiana). Traduzione a cura di AsiaNews.
È con molta umiltà che ricevo questo premio, che accetto in nome delle donne e dei bambini cinesi che soffrono in maniera indescrivibile sotto la brutale legge del figlio unico, in vigore in Cina. Il fatto che abbiate scelto di riconoscere il mio lavoro - teso a fermare gli aborti forzati e di genere in Cina - indica che l'obiettivo del movimento statunitense per la vita va oltre i confini di questa terra e si estende alle atrocità che avvengono anche dall'altro lato del pianeta. Per mano di un regime totalitarista brutale, quello del Partito comunista cinese.
Avrete forse sentito alcuni rapporti secondo cui la Cina sta per fermare la sua politica del figlio unico. Questo è falso. Qualche tempo fa (il 14 gennaio 2013) Wang Xia, presidente della Commissione nazionale per la popolazione e la pianificazione familiare, ha dichiarato: "Dobbiamo aderire senza alcun tentennamento a questa politica del figlio unico, una politica nazionale che come primo obiettivo ha quello di stabilizzare il tasso delle nascite verso un valore basso". La politica del figlio unico in Cina è qui per rimanere.
L'ampiezza della sofferenza provocata [da questa politica] è quasi inimmaginabile. Dal verdetto Roe vs Wade del 1973, negli Stati Uniti si sono verificati circa 55 milioni di aborti. Dall'istituzione della politica del figlio unico in Cina, nel 1980, il Partito comunista cinese dichiara di aver "prevenuto" 400 milioni di nascite. Un numero che supera l'intera popolazione americana. Molte di queste nascite sono state "prevenute" attraverso gli aborti forzati. La politica di pianificazione familiare trascina le donne fuori dalle loro case e le costringe ad abortire i propri figli, persino al nono mese di gravidanza. I funzionari della pianificazione familiare ordinano inoltre sterilizzazioni non volute e persino l'infanticidio, l'omicidio di infanti.
A causa della preferenza per i maschi, le femmine sono l'obiettivo primario degli aborti solo perché sono di questo sesso. Secondo una stima delle Nazioni Unite, più di 200 milioni di bambine non sono nate nel mondo a causa di aborti selettivi basati sul genere sessuale.
La politica del figlio unico cinese causa ancora più violenze contro le donne e le ragazze di tutte le altre in atto nel mondo, e più di quelle mai provocate da alcuna politica ufficiale nell'intera storia mondiale. La causa va ricercata nell'enorme numero di persone coinvolte: una donna su 5, nel mondo, è cinese. Questa è una vera "guerra contro le donne".
Grazie per il vostro interesse per le donne e i bambini cinesi. Dovreste essere encomiati per la vostra presa di posizione contro una delle questioni più difficili della nostra era: l'applicazione coercitiva della politica del figlio unico in Cina.
La mia domanda è questa: in questa situazione, dov'è il movimento pro-scelta ["pro-choice" è ilmovimento abortista che pretende di difendere i diritti della donna alla 'scelta' per avere un figlio oppore no- ndr]? Una persona può essere pro-life o pro-scelta, ma nessuno può sostenere un aborto forzato. Perché questa non è una scelta. Perché i movimenti pro-scelta non stanno condannando gli aborti forzati in Cina? Perché non si impegnano contro le sterilizzazioni forzate? Perché non denunciano gli aborti selettivi ai danni delle bambine? In questo momento, proprio mentre vi sto parlando, ci sono donne che vengono portate fuori dalle loro case con la forza, legate a un tavolo e costrette a subire aborti forzati e sterilizzazioni. Io sfido queste organizzazioni a prendere una posizione.
Eppure esiste ancora speranza. Women's Rights Without Frontiers ha da poco lanciato la campagna "Salva una bambina", che sta salvando la vita delle bimbe in Cina. Abbiamo operatori sul campo che individuano quelle donne che - dopo aver fatto un'ecografia e aver scoperto di aspettare una figlia - pensano di abortire o abbandonarle. Le raggiungiamo, le persuadiamo a tenere queste figlie e diamo loro un aiuto mensile per un anno per sostenerle mentre crescono le loro bambine. Questa campagna sta salvando delle vite in Cina. Potete trovarla sul sito internet di Women's Rights Without Frontiers.
Sono veramente grata per questo premio ma ancora di più per tutte le vite impegnate che sono in questa stanza. Possa il potere di ogni cuore infiammato combinarsi con quello degli altri, per scatenare una fiamma che possa dare fuoco al mondo intero.