16/04/2009, 00.00
FILIPPINE
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Jolo, operatori rapiti: speranze per una liberazione “in tempi rapidi”

di Santosh Digal
È quanto riferisce p. Angel Calvo, il quale conferma il cauto ottimismo manifestato dal Ministro filippino degli interni. Per il rilascio degli ostaggi sono intervenuti anche cinque ulema, che hanno avviato contatti con i sequestratori. Le condizioni di salute dell’italiano Eugenio Vagni destano preoccupazione. Cristiani e musulmani pregano per la loro liberazione.
Manila (AsiaNews) – La situazione appare ancora “critica”, ma vi sono buone possibilità che l’italiano Eugenio Vagni (39 anni) e lo svizzero Andrea Notter (39) “vengano liberati presto”. È quanto riferisce ad AsiaNews p. Angel Calvo, missionario clarettiano e presidente di Peace Advocates Zamboanga (Paz), in prima linea sulla questione degli ostaggi.
 
Il sacerdote conferma il cauto ottimismo manifestato ieri da Ronaldo Puno, ministro filippino degli Interni, il quale parlava di una risoluzione positiva “in tempi brevi” della vicenda. Per la liberazione dei due ostaggi sono intervenuti anche cinque ulema – i dottori della legge islamica – che hanno cercato di stabilire un contatto con il gruppo di rapitori affiliato all’organizzazione fondamentalista islamica di Abu Sayyaf, i quali chiedono “il ritiro dell’esercito di Manila dall’isola” di Jolo come condizione per il rilascio.
 
“Gli ulema hanno dato il loro contributo – continua p. Calvo – nel lavoro di coordinamento per ottenere la liberazione dei due operatori della Croce rossa internazionale: è una soluzione alternativa che speriamo possa dare i suoi frutti. Anche perché l’intervento dei militari, finora, non ha funzionato”.
 
Dal 15 gennaio scorso Andrea Notter ed Eugenio Vagni sono nelle mani dei loro sequestratori. Il 2 aprile scorso è stata invece liberata la filippina Mary Jean Lacaba, in buone condizioni anche se appariva provata dall’esperienza.
 
Desta preoccupazione la salute di Eugenio Vagni che, secondo il Ministro degli interni, necessita di un intervento medico. “L’uomo ha bisogno di una operazione, che può essere effettuata solo da un medico” ha dichiarato ieri Ronaldo Puno, in una visita lampo nell’isola di Jolo. Secondo le ultime informazioni l’ostaggio italiano avrebbe “serie difficoltà di spostamento” a causa delle precarie condizioni di salute.
 
“Nelle ultime settimane – afferma p. Calvo – anche i governi stranieri hanno esercitato pressioni perché siano liberati gli ostaggi. È difficile fare previsioni, ma vi sono segnali in base ai quali il rilascio potrebbe avvenire molto presto”.
 
A favore degli ostaggi si sono mobilitate anche le comunità cristiane e musulmane delle Filippine. In questi giorni si sono tenuti numerosi incontri di preghiera che hanno riunito i fedeli delle due religioni.
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