Jakarta: indagato per corruzione, ministro si dimette. Bufera su Yudhoyono e democratici
Jakarta (AsiaNews) - Per la prima volta nella storia politica del Paese, un ministro e membro del gabinetto esecutivo a Jakarta rassegna le dimissioni, perché travolto da un'ondata di scandali con al centro un giro di corruttela e malaffare. L'indignazione popolare e la campagna mediatica hanno costretto "sul piano morale" il titolare del dicastero per lo Sport e le politiche giovanili indonesiano Andi Malaranggeng (nella foto) a rassegnare il mandato nelle mani del capo di Stato. Si tratta di un colpo durissimo per il Partito democratico del presidente Susilo Bambang Yudhoyono e per l'intera squadra di governo, che rischia di essere travolta dallo scandalo in una nazione già piagata da moltissimi casi di corruzione e abusi dei funzionari pubblici.
In una concitata conferenza stampa, il ministro Malaranggeng ha confermato l'intenzione di dimettersi dopo giorni di polemiche e voci incontrollate, che lo vogliono indagato per corruzione in un enorme scandalo dalla portata nazionale. Tra le altre personalità implicate - tutte appartenenti all'élite del Pd - vi sarebbero anche il tesoriere Nazaruddin e la parlamentare (ed ex regina di bellezza) Angeline "Angie" Sondakh, sotto indagine e a rischio processo con il medesimo capo di accusa.
In precedenza la Commissione anti-corruzione (Kpk) indonesiana ha emesso un divieto di spostamento per l'ex ministro e il fratello minore, e uomo d'affari, Zulkarnain "Choel" Malaranggeng, oltre che un'altra figura di primo piano dell'imprenditoria del Paese, Arif Taufiqrahman. I fratelli Malaranggeng, secondo l'accusa, avrebbero "orchestrato" un piano mirato a falsare una gara di appalto, mirato alla realizzazione di un grande centro sportivo, sfruttando la loro posizione di privilegio.
Andi Malaranggeng, ex portavoce del presidente durante il primo mandato (2004-2009), respinge al mittente le accuse della Kpk e si proclama innocente. Prima di assumere l'incarico ministeriale, egli era conosciuto e apprezzato per le analisi sulla politica interna ed è proprio per questa peculiarità che il Yudhoyono lo ha voluto con forza nella squadra di governo. (MH)